In seimila a Cinecittà per diventare la nuova Ambra di Simonetta Robiony

In seimila a Cinecittà per diventare la nuova Ambra Da ieri tre giorni di provini con i quali Boncompagni selezionerà le ragazze della prossima edizione di «Non è la Rai» In seimila a Cinecittà per diventare la nuova Ambra Per la folla bloccato il traffico sulla Tuscolana, è dovuta intervenire anche la polizia ROMA. Hanno tappezzato Roma di manifesti come quelli dello Zio Sam quando invita i suoi ragazzi ad arruolarsi nell'esercito: «I want you» recita la faccia di Ambra Angiolini, per tutti solo Ambra, l'adolescente più famosa del nostro tele-universo. E da tutta Roma le ragazzine hanno risposto accorrendo a Cinecittà per sottoporsi ai provini di Gianni Boncompagni e soci, nella speranza di poter entrare anche loro a far parte dell'esercito delle fanciulle di «Non è la Rai». Hanno trovato caldo, sole, ressa, delusioni, qualche lacrima, e perfino, per poche, pochissime, una speranza. Su mille candidate prese in esame ieri, primo dei tre giorni, ne sono state scelte una trentina. Ma la folla davanti ai cancelli di Cinecittà era molto più grande. Migliaia e migliaia di esseri di sesso femminile a riprova che il mito della bellezza è il più duro a morire: madri con figlie piccolissime, amiche e amichette che si tenevano compagnia tra loro, ragazze più grandine con casco della moto sotto il braccio e gonnellone a spacchi vertiginosi sulle gambe, storte o diritte che fossero, purché nude e abbronzate. La grande occasione era quella. Perché lasciarsela sfuggire? Una folla oceanica, quindi. Una folla che ha sorpreso perfino gli organizzatori. Anche perché molte hanno disubbidito all'invito, perentoriamente rivolto per praticità organizzativa solo alle romane, e sono piombate in città da ogni parte d'Italia nell'illusione che, una volta accettate, nessuno andrà poi a controllare dove vivono, se hanno davvero un parente che le ospita, se possono senza danni eccessivi continuare a frequentare la scuola, ammesso che ne abbiano voglia. Risultato? S'è bloccato il traffico sulla Tuscolana, è dovuta intervenire la polizia per mantenere un po' d'ordine, e fino al pome- riggio la vecchia città del cinema è rimasta scovolta dall'invasione delle nuove minorenni televisive. Quello che succedeva in «Bellissima» di Visconti non è neanche paragonabile a quello che succede oggi per Ambra. Moltiplicate per mille l'effetto cinema e forse, a quel punto, si avrà un'idea dell'effetto tv sugli adolescenti italiani. Ma cosa viene richiesto alle aspiranti creaturine di «Non è la Rai?». I provini non sono neanche provini, raccontano alla Fininvest. Si guardano, si esaminano, si scartano. Quelle che ce la fanno possono poi passare all'esame successivo: due passi di ballo e un accenno di canzone. In tre giorni di esame si aspettano dalle tremila alle seimila ragazzine. Una montagna per partorire un topolino. Ma la chiamata a «Non ò la Rai» per il popolo delle Ambra è come il servizio di leva: tutte devono avere almeno la possibilità di provarci. Sono le regole del gioco. Se per diventare una delle centotrenta ragazzine di «Non è la Rai» fosse necessario almeno aver frequentato una scuolina di ballo, far parte di una agenzia di fotomodelle, spiccicare due parole davanti a un microfono, il sogno del posto sotto la telecamera non avrebbe più il fascino che ha. «Non è la Rai» piace, e piace sempre di più, perché i due milioni e mezzo di adolescenti che ogni giorno si piazzano davanti al video per <-:onsumare il loro rito quotidiano vivono nella certezza di essere assolutamente identici a quelle che stanno dall'altra parte del video a mostrarsi e farsi ammirare. E perciò i maschi fanno il viaggio a Roma per andarsi a dichiarare ad Ambra e alle sue sorelle, le femmine fanno lo stesso viaggio a Roma per poterle sostituire. Quest'anno, poi, dice Irene Ghergo, braccio destro di Gianni Boncompagni, si cambia quasi l'intero parco di «Non è la Rai»: l'obiettivo, infatti, è trovare novanta facce nuove dai nove ai ventidue anni. Per vanità, ambizione, scemenza, mancanza di lavoro, voglia di esserci, fascino della tv, allora ci provano tutte. Simonetta Robiony Ambra Angiolini

Persone citate: Ambra Angiolini, Boncompagni, Gianni Boncompagni, Irene Ghergo, Visconti

Luoghi citati: Italia, Roma