«E' malafede, nessuna prova»
«E' malafede, nessuna prova» «E' malafede, nessuna prova» Bettino: non mi hanno nemmeno sentito DALL'ESILIO TUNISINO IROMA L telegiornale lo raggiunge per telefono, all'ora di pranzo. Pronto, c'è l'onorevole Craxi? «Sono io». Ha sentito che hanno chiesto il suo arresto? «L'ho saputo in questo momento». E che cosa ha da dire? «Parlate con i miei avvocati e con i miei medici. Anche quelli italiani, che sono venuti fin qui a visitarmi». Ma lei che cosa ha da dire? «Parlate con i miei avvocati e i miei medici». Ma un suo commento? Clic, la comunicazione si interrompe, l'onorevole Craxi ha riattaccato la cornetta. Il primo contatto con la villa di Hammamet, dove si è rifugiato con la moglie Anna, finisce così. Da ieri, quella residenza bianca e inaccessibile, un tempo meta di tanti ospiti d'eccezione - politici, imprenditori e gente dello spettacolo - e oggi solo di dottori tunisini e italiani, oltre che di familiari e pochissimi amici fidati, non è più il «buen retiro» di un leader politico, ma il luogo di una possibile latitanza, se il giudice Adele Rando accoglierà la richiesta d'arresto. Per adesso, nei confronti di Craxi, il giudice Rando ha emesso quel decreto di irreperibilità che è diventato il presupposto della cattura. Lui sarà pure nella sua villa, ma agli atti del processo risulta che hanno dato esito negativo anche «le ricerche dell'imputato fuori dal territorio nazionale, posto che agli atti processuali emergeva che l'imputato si trovava in Tunisia». Dalla villa-bunker, evitati i commenti a caldo, l'ex presidente del Consiglio che un pubblico ministero ha dichiarato ufficialmente in fuga ha inviato, nel primo pomeriggio di ieri, un lungo comunicato per dire che è tutto assurdo, che lui non c'entra e che è perfino illegittimo che lo si voglia rinviare a giudizio. «Vengo accusato - manda a dire Craxi - di un fatto per il quale non esistono, contro di me, prove di sorta, senza neppure essere stato mai interrogato dal magistrato inquirente». Poi, «per la verità dei fatti», Craxi elenca in otto burocratici punti la sua opinione sul suo coinvolgimento nel processo Intermetro. 1. «Non mi sono mai occupato di alcunché che potesse riguardare la metropolitana di Roma e la società Intermetro, in nessuna circostanza, in nessuna forma, per nessuna ragione, e nessuno mi ha mai chiesto di farlo». 2. «Non ho mai avuto alcun rapporto con i loro amministratori, che non conoscevo (salvo il De Felice) e comunque non ho mai agito su di lo¬ ro per nessun motivo e in nessun caso». 3. «Non mi sono mai occupato quindi di appalti, forniture, progettazioni e quant'altro riguardasse la metropolitana di Roma e la società Intermetro. Non ho mai sollecitato decisioni, favori, interventi, di nessun genere e in nessuna circostanza». 4. «Non ho mai avuto rapporti di nessuna natura, per nessuna ragione, in nessuna occasione, con nessuna delle imprese che vengono citate, Cogefar-Impresit, Ansaldo Trasporti, Breda Costruzioni ferroviaria, Ercole Marelli ! Trazioni...». 5. «Non conoscevo e non ho mai avuto perciò rapporti nella vicenda in questione, né in vicende di qualsiasi altro genere, con i loro amministratori e rappresentanti che vengono citati... Nella mia attività di presidente del Consiglio ho conosciuto il presidente dell'Iri Nobili, deil'An- saldo Clavarino, così come conoscevo l'amministratore delegato della Fiat Romiti ed i deputati Darida, Sbardella, Dell'Unto, mentre non conoscevo i senatori Moschetti e Citaristi». 6. «Non sono mai stato informato dall'amministratore del partito socialista di even- tuali rapporti suoi o di suoi fiduciari con la società Intermetro e con le società citate e di eventuali contributi versati all'amministrazione del partito, né della loro eventuale ragione, circostanza ed entità». 7. «Non sono mai stato informato dall'on. Balzamo, né nessun altro in nessuna occasione mi ha dato informazioni di questa natura. Trovo perciò completamente assurdo che si possa parlare di "somme versate all'on. Craxi". Si tratta di affermazione priva di qualsiasi fondamento...». 8. «Sono totalmente estraneo a tutta questa vicenda, nel modo più radicale e completo, e nessuno potrebbe dichiarare e tanto meno provare, e per nessun aspetto, anche incidentale e minore, cosa diversa. Viene invece citato impropriamente il termine "prove"; queste non ci sono, non possono esistere e non sono mai esistite». [gio. bia.] «Non mi sono mai occupato di appalti e quant'altro riguardasse il metrò di Roma Assurdo sostenere che ho preso denaro» A sinistra, l'ex segretario de! psi Bettino Craxi Sotto, la moglie Anna
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