Per uccidere la moglie sfiora strage

Italiano a Lucerna Italiano a Lucerna Per uccidere la moglie sfiora strage LUCERNA. La festa all'aria aperta della casa-ospizio per madri maltrattate dai mariti si è tramutata in tragedia ieri sera a Lucerna in Svizzera quando un immigrato italiano di 36 anni, ha sparato dalla strada, uccidendo sua moglie e ferendo altre cinque persone. Quindi ha rivolto l'arma, un fucile da caccia, su di sé e si è ammazzato. Erano più di 100 tra donne e bambini che festeggiavano con una grande grigliata in giardino il decimo anniversario dell'apertura della Casa istituita per offrire un rifugio alle donne vittime della violenza domestica. La polizia non ha rilasciato i nomi delle vittime. La donna è morta all'istante. Aveva accanto il figlioletto di 4 anni, rimasto incolume. Due dei cinque feriti sono gravi. «Volavano le pallottole e siamo stati presi dal panico», ha riferito un'assistente sociale. Donne e bambini si sono messi a correre verso la casa. Poi si è sentito un altro sparo. Era quello del suicidio. Nel marzo del 1992, sempre in Svizzera, vi era stato un drammatico precedente che aveva avuto per protagonista un nostro connazionale: Emilio Criscione, 37 anni, abitante nel Canton Ticino aveva ucciso a colpi di kalashnikov sei persone e ne aveva ferite altrettante durante un rocambolesco raid che lo aveva portato in vari villaggi presso Lugano. Arrestato, due giorni dopo, era stato trovato impiccato in cella. [Ansa]

Persone citate: Emilio Criscione

Luoghi citati: Canton Ticino, Lugano, Svizzera