Notte di terrore nella colonia

Notte di terrore nella colonia Notte di terrore nella colonia Rapinatori fanno irruzione tra i bimbi dell'Olivetti DONORATICO. Una notte di terrore nella colonia «Olivetti» di Donoratico. Attratti dalla speranza di portare a segno un colpo da favola, quattro rapinatori sono entrati nella struttura che ospita la colonia dell'azienda di Ivrea, armati di pistole e rasoi. Hanno immobilizzato e preso in ostaggio alcuni educatori, poi sono fuggiti con un bottino di cinque milioni mentre i duecento piccoli ospiti hanno continuato a dormire, ignari del pericolo corso. I fatti. Sono le due di una notte afosa e senza luna. I quattro entrano scavalcando la recinzione che protegge l'intero edificio. La pineta ne copre i veloci spostamenti. Poi, tutto d'un tratto, l'irruzione a pian terreno, nell'androne che serve da hall. Per i pochi animatori ancora in piedi a quell'ora è il terrore. I rapinatori urlano pochi ordini, parole che nel silenzio della notte sembrano sconquassare i muri. Quelle pistole, quel rasoio: gli animatori pensano subito ai loro 185 bambini che pochi metri più su dormono un sonno profondo. Non c'è tempo di pensare a cosa fare e a come reagire. Gli occhi fissano la scalinata da cui da un momento all'altro potrebbe scendere Michelino o Davide, due dei tanti bambini che da Ivrea sono giunti a Donoratico. Gli avvenimenti si susseguono veloci. I rapinatori hanno poca voglia di scherzare e con fare deciso ordinano agli animatori presenti di chiudersi in una stanza. La paura per i bambini aumenta. Qualcuno pensa a un possibile rapimento, altri all'azione di quattro squilibrati. Il terrore cresce. Una volta intrappolati gli animatori i rapinatori però corrono velocemente al loro vero obiettivo: la cassa dov'è raccolto il budget della colo¬ nia, il deposito dei soldi. Provetti dello scasso, hanno vita facile sulla cassetta che avrebbe dovuto proteggere quei soldi. Ma la somma non è quella che loro si aspettavano di trovare: lì ci sono infatti soltanto cinque milioni, cinque maledetti milioni che hanno rischiato di causare un dramma. I rapinatori aprono un borsone portato per trasportare chissà quale somma, vi gettano in fretta e furia il denaro e poi si danno alla fuga. Qualcuno a Donoratico giura di aver visto una macchina allontanarsi velocemente nella notte lungo i viali. Gli animatori si fanno forza. Spinti dalla paura e dalla volontà di proteggere quei bambini a loro affidati si liberano aprendo la porta che sigilla quella stanza-prigione. Si dividono i compiti. Qualcuno vola veloce al telefono per dare l'allarme ai carabinieri. L'altro a controllare la cassa ed il resto a controllare, con il cuore in gola, i bambini. Ma per fortuna i bambini dormono come angioletti. Nessuno di loro si è svegliato, molto probabilmente se ne andranno via, torneranno ad Ivrea, senza sapere nulla di quanto è successo ai loro animatori. Nel giro di pochi minuti sul posto arrivano anche i carabinieri di Cecina e di Donoratico. Dieci minuti più tardi numerosi posti di blocco filtrano il traffico lungo l'Aurelia e nelle strade d'accesso minori, ma dei rapinatori nessuna traccia. Sono riusciti a far perdere le loro tracce. Alla colonia «Olivetti», svegliata dalle sirene delle pattuglie e dal via vai di poliziotti e carabinieri, torna il silenzio. Per i piccoli vacanzieri è stata una notte come un'altra. Francesco Gazzetti

Persone citate: Aurelia

Luoghi citati: Cecina, Ivrea