Viale Mazzini, la Lega frena Berlusconi di Alberto Rapisarda

Casini riaccende lo scontro con Scalfaro, Montanelli lancia la «crociata» in difesa dell'informazione Casini riaccende lo scontro con Scalfaro, Montanelli lancia la «crociata» in difesa dell'informazione Viale Mazzini, la Lega frena Berlusconi Moroni: discutiamo tutto in autunno, anche della Fininvest ROMA. Cosa aveva garantito il ministro Ferrara, a nome del governo, appena l'altro ieri? «Non c'è stata nessuna guerra col Quirinale. Non c'è stato fuoco, non c'è neanche bisogno di spegnerlo». Proprio il contrario di quel che era apparso chiaramente a tutti. Ed ecco che, nel giro di 24 ore, arriva un alleato di governo a far capire che la maggioranza ha ancora dei conti aperti col Presidente della Repubblica. Dice il coordinatore del Centro cattolico democratico (ccd), Pierferdinando Casini: «Per la prima volta in queste ore si ha l'impressione di un tentativo di strumentalizzazione del Capo dello Stato da parte dei partiti di opposizione. Certo, questo non è un bel servizio né al presstigio del Quirinale, né al presidente Scalfaro che, peraltro, non ha bisogno di essere messo in guardia da ciò che è fin troppo evidente». Messaggio sufficientemente chiaro per essere recepito come una nuova minaccia a Scalfaro, accusato di avere condiviso, a proposito del controverso decreto salva-Rai, le ragioni di coloro che (dall'opposizione) lo consideravano in parte incostituzionale. Stia attento per il futuro, pare dire Casini. Più che di pace BerlusconiScalfaro, si può parlare di tregua per ragioni di opportunità politica. Il presidente del Consiglio deve aver capito (magari grazie a qualche sondaggio riservato] che il duello all'ultimo sangue col Presidente della Repubblica provoca allarme e sconcerto negli elettori di Forza Italia, desiderosi di vedere volti sorridenti e sereni. Forse per questo il ministro Ferrara volle aggiungere sabato scorso: «Siamo un Paese normale, in una situazione nor¬ male, libera e serena». Fare la faccia feroce, drammatizzare le situazioni, non premia del punto di vista elettorale? Il fatto è che le tensioni per il governo stanno crescendo su tutti i fronti. La vicenda Rai è appena iniziata. Forza Italia vorrebbe che il consiglio di amministrazione fosse scelto dai presidenti delle Camere subito. Alleanza Nazionale, invece, dice che non c'è fretta e la Lega vuole ora dedicare una sessione parlamentare, in autunno, alla riforma del sistema radio-televisivo. Cioè, alla riforma sia della Rai che della Fininvest di cui Berlusconi è proprietario. Immediato il consenso all'idea del ministro leghista, Maroni, da parte del verde Mauro Paissan: «In questo modo la maggioranza potrà dimostrare, se ne sarà in grado, di non pensare solo all'occupazione del servizio pubblico. I progressisti presenteranno una proposta che riguarda sia la Rai che le emittenti private». Ma c'è altro. L'accanimento del governo nel voler licenziare i professori che guidavano la Rai ha messo in allarme l'intero mondo dell'informazione scritta e parlata. Montanelli, sulla Vo\ ce, ha lanciato un appello ai giornalisti e cittadini per incontrarsi e discutere della situazione. «La Rai è l'epicentro ed è probabile che ne resterà squassata, ma le onde sismiche minacciano seriamente di provocare il più formidabile cambiamento dell'assetto informativo italiano del dopogueira» scrive La Voce. Sandro Curzi, direttore di Tmc, ha aderito all'invito: «Occorrono subito regole certe senza deroghe per nessuno. La legalità, il pluralismo nell'informazione, devono essere affermati, altrimenti tutte le libertà sono in pericolo». Un sondaggio commissionato dalla Lega ha rilevato che il 50 per cento degli elettori si è fatto condizionare dalla tv nella scelta del voto. Un indice altissimo che dà un potere enorme di convincimento a chi possiede tv, a danno di tutti gli altri. Alberto Rapisarda Da sinistra, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il manager Giulio Malgara, candidato di Forza Italia al vertice di Viale Mazzini. Al centro il segretario della Lega Umberto Bossi, sotto Gianfranco Funari

Luoghi citati: Ferrara, Roma