Ruanda, i francesi sparano

Attaccato dai ribelli un convoglio di profughi scortato dai paracadutisti della Legione Attaccato dai ribelli un convoglio di profughi scortato dai paracadutisti della Legione Ruanda, i francesi sparano Prima battaglia con i miliziani tutsi RIGALI. Per la missione militare francese in Ruanda è arrivato il momento critico: tra i Caschi blu e i guerriglieri tutsi si spara. L'etnia ribelle al governo centrale aveva dichiarato fin dall'inizio la sua avversione per l'intervento francese, giudicato non imparziale, e ieri i miliziani hanno aperto il fuoco sui soldati di Parigi. Non vi sono state vittime, per lo meno tra i francesi, ma la sparatoria (sono stati presi di mira i mezzi utilizzati per evacuare orfani e adulti dalla città di Butare, nel Sud del Paese, e i paracadutisti hanno risposto al fuoco) conferma che l'offensiva tutsi ò in pieno svolgimento e punta ora a prendere Butare, unico centro di una certa importanza ancora in mano alle truppe governative (cioè hutu, la tribù dominante). L'attacco ai Caschi blu è stato così descritto dal colonnello francese Didier Thibault: «Stavamo procedendo allo sgombero di 270 civili - di cui la maggior parte tutsi, alcuni hutu e diverse suore europee - da un centro presso Butare, già preso d'assalto dai ribelli. Avevamo appena superato un posto di blocco del Fronte patriottico ruandese (tutsi) quando hanno cominciato a spararci addosso. Abbiamo risposto con tutte le armi a nostra disposizione, comprese le mitragliatrici pesanti». La sparatoria è durata oltre un minuto. Quanto al motivo dell'attacco, un giornalista francese al seguito della spedizione ha raccontato che i tutsi avevano intravisto un militare governativo hutu a bordo di uno dei camion. Il soldato, un disertore in fuga dalla battaglia a Butare, è stato trascinato fuori dal veicolo francese e ucciso con un colpo alla nuca. Sulle strade attorno a Butare si è formato un vero e proprio fiume umano: decine di mi¬ gliaia di hutu abbandonano le loro case cercando di sottrarsi all'avanzata del Fpr lungo la via che collega Gitarama (già in mano ai ribelli) a Kibuye, che si ritiene debba essere la tappa intermedia dell'avanzata del Fpr verso Butare. Anche la capitale Rigali, dopo la strage dell'altro giorno al mercato (16 morti), è stata teatro di aspri combattimenti tra ribelli e esercito. L'Fpr ha attaccato alcune roccaforti go¬ vernative, tra cui la gendarmeria a Kacyiru, nella parte Nord della città. La postazione è accerchiata dai ribelli. Butare resta comunque il più probabile prossimo obiettivo delle truppe del Fpr; i francesi hanno cominciato ad evacuare dalla città 600 orfani sia tutsi sia hutu. Un portavoce deH'«Operazione Turchese» aveva detto ieri mattina che i ribelli tutsi hanno acconsentito a sospendere le ostilità durante l'evacuazione, la più importante dall'inizio dell'intervento francese in Buanda il mese scorso; ma nel pomeriggio ha avuto luogo lo scontro a fuoco. La Francia ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu il permesso di stabilire, in mancanza di un immediato quanto improbabile cessate-il-fuoco, «una zona protetta umanitaria in cui la popolazione sia tenuta al riparo dai combattimenti». Il delegato francese al Palazzo di Vetro, Jean-Bernard Mérimée, ha detto che «si sta creando una situazione che in breve risulterà incontrollabile sul piano umanitario». «Esiste un forte rischio di massacri», ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri francese Catherine Colonna. La zona protetta nel Sud Ovest del Buanda comprenderebbe i distretti di Cyangugu, Gikongoro e metà di quello di Kibuye sull'asse Kibuye-Gitarama che porta a passo N'Daba. Si tratta, ha rimarcato Colonna, di una zona che non sta sulla linea del fronte perché «non sta a noi modificare il fronte in un modo o nell'altro». Fonti militari francesi hanno spiegato che se la zona in questione non fosse creata, le loro truppe in Buanda sarebbero costrette ad arretrare in direzione del confine occidentale con lo Zaire. [e. st.] Esodo biblico di fronte all'avanzata dell'Fpr Parigi: «L'Orni ci autorizzi a creare una zona di sicurezza 0 ritireremo 1 nostri soldati» ■j IB Un bambino porta i suoi pochi averi sulla testa mentre tiene un machete sotto il braccio, al campo di Cyanica Giovani volontari hutu si addestrano con dei bastoni

Persone citate: Catherine Colonna, Colonna, Didier Thibault, Jean-bernard Mérimée, Rigali

Luoghi citati: Francia, Parigi, Ruanda, Zaire