L'ECONOMIA NON ASPETTA AMLETO di Mario Deaglio

L'ECONOMIA NON ASPETTA AMLETO FRA IVO E OMBRE L'ECONOMIA NON ASPETTA AMLETO LA settimana che si apre oggi sarà estremamente delicata per l'economia italiana. Essa segue, infatti, un periodo in cui si sono infittiti sia i segnali di peggioramento per le finanze nazionali, sia i segnali di recupero per la produzione e le finanze delle imprese. Venerdì la quotazione del marco ha infranto, sia pure per poco tempo, il simbolico «muro» delle mille lire; nello stesso giorno il rendimento dei Buoni del Tesoro trentennali ha superato il tetto, altrettanto simbolico, del 10 per cento, mettendo la parola fine alle residue speranze di ulteriori cali nel costo del denaro che allevino i pesi del bilancio pubblico e aiutino il rilancio produttivo. Giovedì, per contro, si era chiusa la «stagione» delle assemblee delle società per azioni. I loro rendiconti annuali, ma soprattutto i dati dei primi mesi di quest'anno, resi noti in tali occasioni, mostrano che le imprese italiane non hanno le ossa rotte, ma, anzi, stanno già avanzando sulla strada di un'espansione produttiva dalle grandi speranze. E' rappresentativo di questo nuovo clima il risultato della Fiat che, nei primi quattro mesi di quest'anno, ha realizzato un utile operativo lordo di 200 miliardi contro una perdita di 700 nello stesso periodo del 1993. Questa contrapposizione tra una finanza pubblica sempre meno sotto controllo e un'economia reale che sembra sul punto di ritrovare davvero la via della crescita caratterizza in maniera molto efficace la situazione italiana, i dilemmi del governo e le difficoltà delle decisioni che, forse proprio in questa settimana, dovranno essere adottate. Qualsiasi provvedimento che venga percepito come un inasprimento del carico fiscale, e quindi come un «tradimento» di promesse elettorali ancora fresche, può modificare le aspettative dei consumatori e delle imprese, compromettendo seriamente la ripresa produttiva. D'altra parte, l'assenza di provvedimenti di finanza pubblica comprometterebbe seriamente quel poco che resta dell'integrità dei conti dello Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA