«lo, orfano della corsa»
«lo, orfano della corsa» «lo, orfano della corsa» Frajese: tradito dalla città LA PRIMA VOLTA DA SPETTATORE OSIENA UELLO di ieri per Paolo Frajese è stato il primo Palio da spettatore e non da protagonista dopo tante telecronache per la Rai. In Piazza del Campo si è voltato pagina: le immagini della festa adesso sono gestite dall'Agenzia e per l'ultima corsa Tg5 si è aggiudicato l'esclusiva della diretta. E anche Frajese, ora corrispondente a Parigi, ha spezzato il suo feeling professionale. La prima cronaca dalla Piazza risale al 1974. «Da allora - ricorda non le ho contate. Sono venuto in Piazza anche due volte all'anno». E nel suo «salotto» si sono avvicendati tanti personaggi; anche se, aggiunge, «alla Rai avevano scelto me: un giornalista non si fa avanti, i servizi gli sono assegnati. Il mio rapporto con il Palio era professionale: dovevo raccontare un avvenimento anche se ho finito per restare coinvolto». Questo, per Frajese, è stato comunque un giorno senese molto diverso, anche se la sua mise è rimasta la stessa: fedele alla sahariana, insostituibile accessorio al suo look da Palio. Con Siena ha comunque un legame stretto: convolato in seconde nozze con una senese, Ester, anche i suoi due bambini sono stati battezzati nella contrada della Chiocciola. Anche se con il Palio ha preferito un taglio netto: non è passato dai soliti uffici stampa, e la corsa se l'è goduta da una finestra di Palazzo Sansedoni, ospite del Monte dei Paschi. «Senza preoccupazioni - dice -: un desiderio che volevo soddisfare da tanto tempo. Prima il lavoro finiva per prevalere, ora non devo più sdoppiarmi tra passione e professione». Anche se in tutti questi anni non nasconde certi meriti della Rai e anche le sue soddisfazioni. «Grazie alla Rai, e forse anche a me, tanti in Italia e nel mondo hanno imparato a conoscere il Palio. Proprio ieri in Piazza un canadese di Vancouver, capisce, dell'altra parte dell'Oceano, mi ha riconosciuto: grazie a lei ho capito il Palio, mi ha detto. Peccato che adesso, con Canale 5, la telecronaca raggiunga solo alcuni Paesi e tanti non riescano a vedere la Piazza». Non sembra molto condividere la scelta dell'Agen¬ zia. «Dopo venti anni di collaborazione con la Rai, purtroppo il Comune ha deciso di rompere il rapporto gestendo in proprio le immagini. Il lavoro di un telecronista è fatto di audio, ma soprattutto di video. Non so che cosa abbiano da rimproverare alla Rai e al mio commento: se hanno qualcosa da replicare, lo dicano a voce alta. C'è odore di censura. La sensazione è che in questa giunta, che si dice progressista ma che invece sembra rivolta all'indietro, ci sia qualche non senese che crede di aver capito il Palio tanto da spiegarlo ai senesi». Dice di non avere rammarichi perché certe condizioni non le avrebbe accettate. «Non avrei acconsentito ad abbinare la mia voce ad immagini gestite da altri». Terminata la corsa Frajese scappa, con le valigie già pronte per Parigi. «Parto da Siena con lo stesso rammarico». Intanto, per il Palio di agosto se ne riparlerà con Rai e Fininvest di nuovo in lizza per la diretta. Antonella Leoncini Paolo Frajese: la sua prima telecronaca dal Palio di Siena risale al 1974
Persone citate: Antonella Leoncini, Ester, Frajese, Palio, Paolo Frajese
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