Supermercati, l'allarme dilaga

Incendio doloso in un ripostiglio della Standa di Tempio Pausania. Paura a Verona Incendio doloso in un ripostiglio della Standa di Tempio Pausania. Paura a Verona Supermercati, Poliginie dilaga Scoperto un ordigno alla Coop di Bologna ROMA. Dopo la «notte dei fuochi» che ha colpito in diverse zone d'Italia i supermercati Standa, l'allarme non rientra. Nuovi, preoccupanti episodi terroristici sono accaduti nella giornata di ieri, insieme a tanti falsi allarmi. Un incendio si è sviluppato alle 11,30 di ieri in un ripostiglio del negozio Standa di Tempio Pausania, nel Sassarese. Le fiamme hanno distrutto alcune suppellettili e due pacchi con magliette confezionate con fibre acriliche. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che in poco più di un quarto d'ora hanno spento l'incendio. Secondo i primi accertamenti, sarebbe stato appiccato da qualcuno che avrebbe lanciato un fiammifero nel ripostiglio. Si è invece evitata per un soffio la tragedia a Bologna. Un ordigno, delle dimensioni di una scatola di sigarette, è stato scoperto ieri mattina nel supermercato San Vitale della Coop Emilia Veneto, in via Massarenti, alle porte del centro della città. L'ordigno - trovato verso le 10,30 da una dipendente - si era già autoestinto senza provocare danni. Ma secondo i carabinieri della stazione di Bologna, intervenuti con il nucleo degli artificieri, avrebbe potuto avere effetti devastanti. Collocato dietro una quarantina di flaconi di detersivo liquido (materiale altamente infiammabile) e sopra una manciata di carbonella, l'ordigno era collegato con due fili ad una sveglietta e composto da una batteria a piccolo voltaggio e da una lampadina d'auto. Al momento fissato i due fili sono entrati in contatto dando il segnale all'innesco e provocando alcune scintille che avrebbero dovuto infiammare le tavolette di materiale inerte trasmettendo le fiamme ai flaconi di detersivo, fino a provocare un incendio di vaste dimensioni. In realtà, l'ordigno si è autoestinto dopo che il calore aveva raggiunto una sola confezione di detersivo liquido, deformandola, probabilmente perché collocato a una distanza eccessiva dai flaconi. All'in- terno del grande magazzino nessuno si è accorto di fiamme o di fumo. La dipendente si è avvicinata alla scansia dei detersivi attirata da un alone nero. Anche l'azione degli artificieri è stata discreta per non turbare i clienti intenti a far spesa. A Verona, sempre ieri, un falso allarme. Un rione del quartiere di San Zeno è stato isolato per alcune ore dalle forze dell'ordine in seguito a una telefonata anonima, che aveva segnalato la presenza di un'autobomba nella zona. Secondo quanto si è appreso, la telefonata ha raggiunto i carabinieri in servizio presso la sede del comando Ftase (Forze terrestri alleate del Sud Europa). Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, che per precauzione hanno circondato la zona. Poco prima, un'altra telefonata che segnalava falsamente danni ad una filiale veronese della Standa aveva raggiunto la redazione di un quotidiano. A Modena sono cominciate le operazioni di sgombero dei locali del supermercato standa di via Giardini devastato dall' incendio dell' altra notte. Non sembrano ormai esservi più dubbi sulla matrice dolosa, anche se proseguono le indagini sui frammenti metallici e i fili recuperati all' interno dei locali: gli accertamenti a Modena risultano i più difficili, perchè l'incendio è stato maggiormente distruttivo, rispetto agli altri attentati. Secondo gli inquirenti, gli autori degli attentati avrebbero colpito anche a Modena per dare l'impressione di poter agire a «macchia di leopardo», in centri grandi come in piccole città. Viene comunque esclusa 1' ipotesi del racket, anche se la matrice politica non trova conferme, perchè non sono giunte rivendicazioni. Le indagini a Modena sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Alberto Pederiali. [r. cri.] La Standa di Modena dopo l'esplosione

Persone citate: Alberto Pederiali