Pronto soccorso per artisti di Tiziana Platzer

C'è un'equipe specializzata nel curare il «mal da palcoscenico» C'è un'equipe specializzata nel curare il «mal da palcoscenico» Pronto soccorso per artisti // nuovo servizio al Giovanni Bosco Fratture e tendiniti d'artista possono essere curate, d'ora in poi, da un'equipe specializzata attenta esclusivamente ai malesseri di danzatori e musicisti. I cedimenti del fisico e il «mal da palcoscenico» sono infatti le patologie e le somatizzazioni delle quali ha cominciato ad occuparsi il chirurgo Carlo Bagliani dell'ospedale Giovanni Bosco. E' un servizio ambulatoriale, attualmente ancora in via sperimentale e per questo gratuito, nato all'interno dell'Usi 6 e per iniziativa dell'associazione torinese «Centro di medicina per la danza», che da tre anni svolge attività di ricerca e studi comparati fra le scuole di danza europee e quelle statunitensi, dove il problema della medicina legata alle realtà artistiche è più sentito. L'ambulatorio, aperto il martedì e giovedì dalle 14 alle 15 (prenotazione tutti i giorni dalle 9 alle 14 allo 011/2399268) è stato presentato ieri a Palazzo Lascaris nel corso di un incontro dove è stato illustrato un progetto più di un futuro museo unic ampio dell'ospedale Giovanni Bosco: il «Day Care Surgery». Ovvero la riorganizzazione dell'attività ambulatoriale della divisione chirurgica per ridurre i tempi di attesa sia delle prenotazioni che del ricevimento delle prestazioni mediche, per una migliore razionalizzazione delle visite e per l'abolizione dei ricoveri post-intervento. «E' il passaggio dall'ospedalizzazione al day-hospital quando l'intervento chirurgico lo rende possibile, come nel caso di ernie inguinali, operazioni di varici, problemi alla cavità addominale» spiega Carlo Manacorda, commissario straordinario dell'Usi 6. Quindi sono sufficienti un giorno per la visita specialistica, un giorno per gli esami necessari e 24 o 48 ore al massimo per l'intervento. Tempi brevi utilissimi per chi fa dell'arte la propria professione, che permettono al fisico di non rilassarsi e di far conto su appena una settimana di convalescenza. «Abbiamo curato una decina di danzatrici da quando è co- o in Europa minciata l'attività ambulatoriale - dice Carlo Bagliani - e in quasi tutti i casi si è trattato di problemi tendinei o di disordini alimentari. Non sono comunque da sottovalutare le lesioni causate da stress, e per le quali dev'essere fornito un supporto psicologico». Proprio uno studio fatto dal Centro di medicina della danza nel '93 e nei primi mesi del '94 indica però che le danzatrici nostrane sono le meno affette da «fratture da stress», decisamente più frequenti per le colleghe statunitensi. Le italiane sono però soggette per il 98 per cento a mialgie, i dolori muscolari dovuti probabilmente alla poca attività e di cui invece soffrono meno in Usa. Per i musicisti si parla invece di patologie da posizione, riguardanti le mani, la schiena e le spalle, ma i medici dell'arte-ambulatorio del Giovanni Bosco stanno già preparandosi ad affrontare i probabili malesseri di pittori, scultori ed attori. Tiziana Platzer A Grugliasco

Persone citate: Carlo Bagliani, Carlo Manacorda, Giovanni Bosco, Lascaris

Luoghi citati: Europa, Grugliasco, Usa