Sacchi la Nigeria un brutto cliente di Marco Ansaldo

éT^ A ^~^TT "TTT ^e§8ia la paura di una Corea ne ALJl éT^ A ^~^TT "TTT ^e§8ia la paura di una Corea ne ALJl éT^ A ^^TT TTT §8 p aALvJnl la Nigeria un brutto cliente li et Sacchi (sopra) sperava in un avversario meno pericoloso dei nigeriani (qui in festa dopo il successo sulla Grecia); in alto, Giovanni Agnelli tende cose straordinarie, se le fa siamo contenti, altrimenti pazienza. Ma caricarlo di responsabilità vorrebbe dire affossarlo. L'unica cosa che non accetto è il pensiero che lo rovini io». Eppure lui sostiene di non ritrovarsi più nel gioco della Nazionale. Dunque qualche colpa c'è. «Io so perché sta con le spal¬ le alla porta, ma non lo posso dire. La verità è che negli ultimi due anni Roberto in Nazionale ha giocato grandi partite, spesso migliori di quelle che ha disputato nella Juventus. E ha vinto il Pallone d'Oro anche grazie a noi. Ora si trova con gli stessi compagni, lo stesso allenatore e lo stesso gioco di sempre, vorrei capire perché quello che gli andava bene allora non gli va più». Sul Codino è tutto. O quasi. Appena il tempo di aggiungere che per lui non ci saranno favoritismi. «Pure Signori è stato sostituito e quando si è trattato di togliere Roberto con la Norvegia non ho perso un minuto, anche se stava giocando bene», è la teo¬ ni. Quella di Ancelotti si concludeva con questo giudizio: è un'ottima squadra. E su questo mi fermo. In tv le impressioni possono essere diverse. Fisicamente e atleticamente non c'è una squadra con giocatori più belli, anche chi manca di potenza mostra una fluidità di corsa che affascina». C'è l'impressione che l'Arrigo avrebbe preferito un altro avversario, magari più tecnico ma meno in forma. «La Nigeria, tra le possibilità che si stavano concretizzando, non è la migliore per noi.'Sono corridori formidabili e molti di loro hanno maturato una buona esperienza in Europa: se sono quelli che ho visto con la Bulgaria sarà una fatica batterli». Emerge la classifica di gradimento del et. Al primo posto c'era la Romania a Los Angeles. Poi la Bulgaria a Boston, un'opportunità sfuggita all'ultimo minuto per il gol di Amukachi con la Grecia. Eppure Sacchi non si può dire sfortunato. Sulla sua strada si profilavano Maradona e l'Argentina: in ventiquattr'ore gli si sono levati di torno prima il Fenomeno e poi la squadra. «Ma una sconfitta con l'Argentina sarebbe accettata dalla gente, con la Nigeria no, sebbene sia tra le squadre del momento. Il nostro destino purtroppo è di trovarci davanti squadre di poco nome e di molta forma: come la Svizzera nelle qualificazioni. Come sempre abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare». Aleggia l'incubo di una Corea nera. «Conterà la nostra prestazione - taglia corto l'Arrigo -. Finora ci sono state tre Italie: quella che ha battuto in dieci la Norvegia può vincere contro chiunque; quella che ha perso con l'Eire non può giocare con nessuno. E anche quella di Washington con il Messico faticherebbe ad andare avanti, mi ha dato l'impressione che volesse fare molto ma non ci riuscisse». A Boston quale Italia sarà? ria del et. Ma Baggio giocherà con la Nigeria. Potrebbe essere decisivo come lo è stato Maradona qualche giorno fa? chiedono a Sacchi. «Può darsi», è la risposta molto attendista, come sono cauti i giudizi sugli africani. «Li conosco poco, ma li hanno visti Rocca, Ancelotti, Carmignani e Vatta e io ho letto le loro relazio¬ Marco Ansaldo