Consob si rinnova e assume

Consob si rinnova e assume Consob si rinnova e assume La Sip arriverà sul video La commissione per le società e la borsa si appresta a varare una radicale riforma della propria struttura amministrativa. La crescita del mercato, degli intermediari e delle funzioni ha reso necessaria questa iniziativa. Dopo le riforme, ogni anno, passano per le mani della Consob 110 mila documenti, che vengono gestiti con lo stesso personale e le stesse strutture di prima. Tutto ciò ha fatto emergere numerosi punti critici nell'attività della Consob, ROMA. Svolta per la Banca d'Italia: il governo parla. Nella scelta del direttore generale, il numero due dopo il governatore Antonio Fazio, Silvio Berlusconi rivendica, a norma di legge, di far pesare il suo parere. Il comunicato di palazzo Chigi è pesatissimo nelle parole, attentamente calibrato sulle disposizioni vigenti, eppure è una novità assoluta. Nessun governo lo aveva mai fatto prima in modo così esplicito; e ad appena 24 ore dalla mancata scelta del direttore, nel consiglio superiore della Banca. Un nuovo fronte di conflitto si apre; l'ex ministro del Tesoro e degli Esteri e ora capogruppo del ppi alla Camera, Nino Andreatta, diffida il governo dall'«usare la clava». «La difesa della autonomia funzionale, operativa e istituzionale della Banca d'Italia è uno dei cardini della politica economica dell'attuale governo» è il punto fermo che Berlusconi pone. Ma «l'autonomia, nel senso sopra precisato, non può essere confusa, a fini del tutto strumentali e contingenti, con il potere di nomina dei vertici della Banca centrale; potere che, in tutti i Paesi industrializzati (anche quelli le cui banche centrali sono indicate come esempio massimo di autonomia: Bundesbank, Federai Reserve) è un atto dell'esecutivo». In Italia la procedura è diversa, meno diretta; tuttavia, conclude il comunicato, «la legge assegna all'esecutivo un ruolo e delle responsabilità che non possono essere sottaciuti». Che cosa è successo? A infuriare Berlusconi è stata una intervista di Antonio Maccameo, già sottosegretario alla presidenza nel governo Ciampi, apparsa giovedì. Maccanico lo invitava a «lasciare il governatore Fazio libero» nella scelta del proprio vice. Ed ò scattata la forte contrapposizione che Berlusconi sente verso Ciampi e i suoi. «Posizione corretta» si associa il ministro del Tesoro Lamberto Dini, colui che ha lasciato vuoto il posto conteso. Così, nel bel mezzo dello scontro sulla Rai e con le acque agitatissime anche sui mercati finanziari, il governo ha dichiarato le sue intenzioni pure sulla Banca d'Italia. Secondo interpretazioni informate, sottolineare l'autonomia anche «istituzionale» della Banca significherebbe che il La Sip parte con la televisione via cavo interattiva ed entro l'anno inizierà la sperimentazione su un centinaio di utenti tra Roma e Milano. Inizialmente il progetto riguarderà la fornitura di servizi di videoteca e banche dati, ma in un futuro molto prossimo si estenderà al teleshopping, alle operazioni bancarie e alla teledidattica. E direttamente da casa nostra sarà possibile ordinare la spesa al supermarket, controllare il proprio conto corrente, assistere ad che si concentrano nella vigilanza sugli intermediari (manca il coordinamento con l'attività ispettiva), nell'informativa societaria, nei procedimenti connessi alla valutazione dei casi di insider trading, nell'elaborazione dati interna, nei processi di supporto, nella politica del personale. Il piano richiederà nuove assunzioni: 131 per la precisione, di cu ' 57 a Roma e 74 a Milano dove saranno concentrati le funzioni di vigilanza ed i servizi ispettivi. una lezione universitaria, o, perché no, scegliere tra un nutrito menù il nostro film preferito. Il tutto sarà addebitato sulla bolletta del telefono. «Stiamo già facendo gli esperimenti sulla rete - ha spiegato il presidente della Sip, Ernesto Pascale - e alla fine dell'anno inizieremo la sperimentazione del servizio. Colleglleremo nel '95 oltre 1000 utenti fra Roma e Milano e nel '96 partirà la commercializzazione su vasta scala. Investiremo 4 mila miliardi».

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