La tv chiama, il pubblico risponde

Superate le frontiere del qui2, del dolore e del racconto dei fatti propri, comincia la vera «interazione» Superate le frontiere del qui2, del dolore e del racconto dei fatti propri, comincia la vera «interazione» la tv chiama, il pubblico risponde E partecipare èfondamentale per i programmi La collaborazione degli spettatori diventa sostanziale. Alla radio fanno anche la pubblicità Dice: «Non era male il romanzo. Forse un po' troppo leggero, ma divertente». Dice: «Non è male lo spettacolo. Forse un po' troppo leggero, ma divertente». Se mai si desiderasse una specularità assoluta tra matrice letteraria e derivazione teatrale, eccoci serviti. «La bruttina stagionata» di Carmen Covito, felicemente approdata alla sala Pastrone nella riduzione di Ira Rubini, con la regia di Franca Valeri e l'interpretazione di Gabriella Franchini, è un esempio perfetto di partenogenesi, ossia di un corpo che riproduce naturalmente se stesso. Il passaggio dalla pagina alla scena è ormai prassi corrente, un segno dei tempi, come lo è la forma del monologo, che non risparmia neppure la «Bruttina». Ma i risultati sono divertenti. Lo spettacolo prodotto dal Fran¬ ROMA. Senza il pubblico la tv non può vivere. E non solo per questioni di audience. La partecipazione dei telespettatori alla realizzazione dei programmi televisivi e radiofonici sta diventando sempre più l'asse portante della tv Anni Novanta. Ormai tra video e pubblico si è stabilita una relazione di scambio: da una parte il programma, dall'altra l'indispensabile sostegno dei telespettatori senza i quali la trasmissione non potrebbe esistere. La frontiera del classico quiz (anche lì lo spettatore è fondamentale in quanto concorrente) è stata di molto superata; e non si tratta neanche del filone, ancora vivacissimo, della «tv-sui fatti-dellagente». Allora è la tv interattiva? Non solo, o almeno non solo quella che si limita al rapporto tecnologico che è possibile stabilire tra utenti e video. Se «Stranamore» e «I fatti vostri» fondano le loro fortune sulle storie di vita della gente comune; se Pippo Baudo aveva tentato con «Tutti a casa» la carta del far scegliere agli spettatori la conclusione migliore per le situation-comedy proposte durante la prima parte della trasmissione, adesso sia la tv che la radio chiedono spesso una collaborazione del pubblico ancor più sostanziale, una partecipazione che diventa condizione irrinunciabile per la vita dei programmi. Nella foto grande una scena di «Hello Dolly», uno dei film che i telespettatori potranno scegliere di vedere su Rete 4. Qui sopra Jocelyn, con il quale si potrà essere Sherlock Holmes lo abbia offerto a Bagnasco». Pure «Misteri» si basa su esperienze vissute dal pubblico: nella versione francese venivano ricostruiti e raccontati casi famosi tipo quello del fantomatico mostro di Loch Ness, ma anche vicende inedite. «Lo spot che pubblicizza il programma - dice ancora Vigorelli - mostra l'esperimento di levitazione di uno sciamano, un caso che ho affrontato in trasmissione. Se avessi potuto fare io "Misteri" avrei trattato soprattutto episodi italiani, affiancandoli solo da alcuni esempi stranieri». Finirà invece che i racconti dall'Italia dei prodigi e dei miracoli saranno ricostruiti in video da Bagnasco: tra Vigorelli e Minoli non tira proprio nessuna aria di riconciliazione. Anzi: il direttore di Raidue fa sapere di aver già scelto il nuovo conduttore della prossima edizione di «Detto tra noi». «Sarà il giornalista di Raidue Piero Marrazzo annuncia - credo che funzionerà benissimo. D'altra parte i dati d'ascolto hanno dimostrato che, anche quando non conduceva Vigorelli, l'attenzione del pubblico non veniva meno». bratore). E' una rivelazione. Da questo momento Marilina scopre di far l'amore «non per amore, ma per meraviglia». E' bravissima Gabriella Franchini nell'incarnai e la vita sciupata, opaca e infine folgorata di Marilina. Da principio la sua interpretazione sembra ricalcata sullo stile della Valeri, ma poi (sarà la forza del destino) procede con stile proprio, lasciando alla regista il merito di un disegno scenico veloce, perfettamente scandito in sequenze, privo di sbavature. Risultato: molte risate e applausi insistenti. 1 111 IlIIilillIIIl Nella foto accanto Pippo Baudo: anche lui tentò un esperimento di tv interattiva. A sinistra di Baudo, Arnaldo Bagnasco. Qui a destra Michele Franceschelli, il direttore di Rete 4 itili

Luoghi citati: Bagnasco, Italia, Roma