Disgraziati d'Italia, ecco l'Anonimo vendicatore di Pierluigi Battista

Disgraziati d'Italia, ecco l'Anonimo vendicatore Disgraziati d'Italia, ecco l'Anonimo vendicatore Chi si nasconde dietro al fustigatore fantasma? L'indiziato è Crovi se proprio l'editore di Camunia, Raffaele Crovi? Un'ipotesi confortata da una certa assonanza stilistica che nel libro par di percepire con altre pagine di Crovi. E suffragata addirittura dai figli dello scrittpre-editore che dicono di sentire in queste «microstorie» qualcosa della penna del loro papà. Alla Camunia naturalmente non possono che smentire (assai blandamente per la verità). Circolano piuttosto nella casa editrice milanese altri nomi. K altre accoppiate di nomi. Circola per esempio quello di Domenico Campana, di cui già si è vociferato come del vero autore nascosto dietro l'Anonimo della Rivolta pubblicata da Baldini &• Castoldi (vorrà dire qualcosa quella dedica «a O.d.B, maestro di dissenso» che compare ad apertura del libro?). Per quanto riguarda l'accoppiata si sussurra anche il nome deila premiata ditta Zucconi, nel senso di Guglielmo & Vittorio. Mistero dunque sulla reale identità dell'Anonimo. Esplicita franchezza nei bersagli che di volta in volta vengono colpiti nelle pagine di questa Signora Fortuna. Il colpo pili duro ò riservato a Rocco Buttiglione, definito come il «Verdiglione cattolico» per via, spara l'Anonimo, «del sigaro» e addirittura «della vocazione al plagio culturale». Buttiglione esempio di «cattolico non cristiano», è scritto, anche se Buttiglione di certo non gradirà il paragone e l'esemplificazione. Tenerezza per lo sfortuna¬ tissimo Mario Segni, definito come «lo sfigato numero uno d'Italia, il nuovo Sisifo dei buchi nell'acqua». Veleno su Massimo Cacciari, «filosofo incomprensibile e politico privo di senso del reale» nonché «cugino del gayfobico Buscaroli, mistico del "potere operaio" assieme a Toni Negri, indagatore del linguaggio degli angeli tra i monaci di Monte Athos» che adesso «pretende di diventare il nuovo leader dei progressisti italiani». Colpo di spillo all'indirizzo di Franco Fortini, «maestro di contestazione» che «non ha mai contestato se stesso», di Gianni Baget Bozzo, «ex politico visionario» e «ammiratore di tutti i massimalismi», e di Francesco Cossiga il quale, «dopo essersi esibito negli ultimi anni del suo mandato di Presidente della Repubblica in continue sceneggiate, non riesce a uscire di scena». Bersagli diversi tra loro (e per la verità non tutti contagiati dalla vocazione fortunata del berlusconismo). Come i leghisti senza «arte né parte» Eossi e Speroni che «non fanno guai perché non sanno fare niente». O Franco Zeffirelli che «con gli interlocutori cerca di continuo di venire alle mani, per allungarle». Son forse meglio gli sfortunati come Rosy Bindi che «insiste a parlare della salvezza dell'anima in un Paese di fanatici sportivi»? Buona fortuna. Anonimo (ma non troppo). Pierluigi Battista

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