E Saxa Rubra è già divisa tra apocalittici e integrati

E Saxa Rubra è già divisa tra apocalittici e integrati E Saxa Rubra è già divisa tra apocalittici e integrati campagna, come diceva Tolstoi. Libri non so scriverne, purtroppo, e due figli mi bastano». In assemblea intanto il dibattito sindacale trascende in lite, quando un «usigraista puro», Vittorio Fiorito, sostiene che i Professori hanno rimosso le persone compromesse col regime dei partiti», e i Cento abbandonano la sala al grido «ci sentiamo offesi, vogliono farci passare per trombati». «Ma dove eravate, quando negli Anni 80 noi ci battevamo contro la lottizzazione?» incalza un altro usigraista? Angela Buttiglione rappresenta bene il fiorite degli «integrati». Fiduciosa. Preoccupata sì, ma per «la ..Sii INFORMAZIONE E POTERE CROMA ADUTE le teste dei professori, il governo si accinge a chiedere anche il sacrificio dei direttori delle testate giornalistiche e delle reti. «Le loro dimissioni sono un atto dovuto», sentenziava un soddisfatto Fabrizio Del Noce, inviato della Rai e adesso deputato di Poi za Italia, dopo l'addio di Demattè. E ieri in molti si apettavano un clamoroso gesto o qualche dichiarazione di intenti da parte dei direttori dei Telegiornali: Volcic, Tgl, Galimberti, Tg2, Giubilo, Tg3, Scaramucci, Tg regionale. E del mega direttore dell'informazione radiofonica Livio Zanetti. Niente di fatto, comunque. Forse qualche decisione nei prossimi giorni. I direttori delle news Rai non sentono che la loro sorte debba essere per forza legata a doppio filo con quella del eda che li ha nominati. Questo nonostante la loro nomina, lo scorso anno ai primi di Seticnibie, sia avvenuta dopo che il lcIo, o|)jiL-i)d insidiatosi, chiese le dimissioni dei direttori di tutti i fg, Gr e Reti. crisi istituzionale che si rischiava e per il futuro della Rai». Guarda al futuro, auspica «che il nuovo eda si muova verso il risanamento e la delottizzazione». E traccia addirittura l'identikit dei nuovi consiglieri ideali; «Professionisti che abbiano esperienza di ristrutturazioni aziendali, esperienze editoriali, sappiano di tv e la amino». Il futuro incombe ed è sulla bocca di molti. Serena e piena di speranze è anche Giuliana Del Bufalo, già vicedirettore del tg2 di La Volpe. «Spero che vengano persone capaci di superare quella tripartizione fra tg che non ha più una ragione politica», annuncia. Paure? «Che la vecchia logica di appartenenza sopravviva e abbia la meglio sulla meritocrazia», risponde Del Bufalo. Che, a sorpresa, si lancia in difesa di Curzi: «E' quello che ha fatto di più per la Rai e i Professori lo hanno trombato senza pietà». Di meritocrazia parla anche Francesco Storace. Ma Giuliana non teme di essere d'accordo con «epurator». Di una parola tanto vaga e ambigua non si fida invece Piero Badaloni, «integrato» dei più cauti. «Il nome che mi ha fatto più piacere leggere è quello di Enzo Biagi. Del quale ho appena apprezzato un pezzo in cui diceva che "la vocazione dei giornalisti è la critica

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