«Saluto romano dance» sulla nave neogollista di Massimo Gramellini

«Saluto romano dance» sulla nave neogollista «Saluto romano dance» sulla nave neogollista roulette dove non ha vinto una lira e un'arpia ha tentato vanamente di sedurlo. Odia il rumore, figuriamoci quando il dj gli spara in serie i Blues Brothers (pds) e i Clash (rifondazione). «Daniela, dammi le chiavi che almeno vado a dormire». Si ritira con la piccola Giuliana, che già parla come papà. Durante Italia-Messico, ha censurato il popolo neogollista che fischiava Baggio per un dribbling sbagliato: «Più facile a dirsi che a farsi». A 7 anni. Un mostro. Suo padre è crollato dopo un errore di Donadoni. «E pensare che era il più fresco», ha abbozzato il ministro Matteoli. E Fini: «Il più fresco? Vorrai dire il più frocio, ah ah». E questa adesso chi gliela spiega al New York Tirnes? Il cattivo gusto è a bordo dell'Achille Lauro ma non è detto che sia dove lo cerca il New York Times, nella scelta di Alleanza nazionale di usare per la sua crociera la nave su cui trucidarono un ebreo americano, Leon Klinghoffer. Fini l'ha liquidata come «una grossa topica di un ex autorevole giornale che non sa come dal 1985 ad oggi la "Lauro" abbia ospitato passeggeri di ogni nazionalità e religione». Ma, altro sale sulla ferita, l'armatore Nicola Coccia conferma che la tappa in Israele è stata soppressa «per motivi di opportunità». Il leader di An Gianfranco Fini e la moglie Daniela glia di conquistare ciò che vi piace». A ben pensarci, una definizione della Nuova Destra niente male. Per quella vecchia c'è sempre Buontempo, che la scorsa sera, prima di salutare la compagnia per rientrare a Roma, nella discoteca di prua ha brevettato la «saluto romano dance»: piazzato a gambette larghe in mezzo alla pista, sollevava lentamente un braccio e poi lo irrigidiva cacciando un gridolino. L'estasi è stata raggiunta quando il dj, un progressista prezzolato, ha sparato il rap tedesco «ein-zwei-polizei». La regina resta lei, madame Daniela Fini, che dopo un vellutato saluto a un gruppo di amici («'A romanisti, quest'anno noi lazziali ve damo sì otto punti, ma de sutura») va in cabina a sfilarsi l'abito lungo e si ripresenta in microgonna e scarpe basse, affiancata da muscoli e braccialetti eh Emiliano Abbatangelo, figlio del missino già accusato di strage. Fini riemerge con le mani sulle orecchie dalla strilla una matrona in scialle semaforico di lamé. «Non per dire, ma anche mio marito ha una nave. Da trasporto, ma sempre nave è». Trucida è la notte del neogollista. Finita la cena, ha inizio il rito dell'autofinanziamento a tappeto. Si apre con la stremata orchestrina di bordo che attacca l'inno di Mameli. Tutti in piedi, Fini con la mano sul cuore e Gisella Sofio, l'attrice di bianco vestita, con ai lati una dama verde e una rossa per realizzare il tricolore umano. «Viva l'Italia» e arriva Roberto, il Tappetaro. Ognuno si autofinanzia come può: se Berlusconi ha tre tv, Alleanza nazionale può contare su un numero sterminato di tappeti che l'ottimo Roberto, con il vostro permesso, passa ad illustrare: «Questo, amici, è un tappeto nomade. Seta, seta, seta. E allora, anche per il partito... come dice, tremilioni e cento? Ma è una rapina a mano alzata! Voglio sentire dentro di voi il fuoco e la vo¬ Massimo Gramellini

Luoghi citati: Giuliana, Israele, Italia, Messico, New York, Roma