Il Campidoglio come un ring

Il presidente Buontempo non fa parlare Rutelli. Il sindaco: «Tossine fasciste da curare» Il presidente Buontempo non fa parlare Rutelli. Il sindaco: «Tossine fasciste da curare» Il Campidoglio come un ring Finisce a botte il Consiglio comunale ROMA. Il consigliere verde Athos De Luca parla con un pezzo di ghiaccio appoggiato sul labbro, per placare il dolore; il capogruppo del pds Bettini mostra un'escoriazione alla gamba; un altro esponente della maggioranza fa vedere la ferita ad un braccio. Sono i postumi della seduta del consiglio comunale di Roma finito a botte, ieri pomeriggio, dopo che il presidente dell'assemblea Teodoro Buontempo, missino dal passato turbolento e sempre rivendicato con orgoglio, ha chiuso la seduta senza dare la parola al sindaco Rutelli e senza far discutere un ordine del giorno presentato dagli altri gruppi. Rutelli, a pochi minuti dalla rissa, convoca d'urgenza i giornalisti italiani e stranieri nella sala stampa estera, un gesto senza precedenti: «Siamo qui - spiega perché vorremmo che l'opinione pubblica nazionale e internazionale fosse informata non solo sul fascismo di 50 anni fa, ma anche di alcune tossine anti-democratiche tuttora presenti, e che vanno curate». Sotto accusa ò Buontempo, «er Pecora», che in quanto candidato più votato alle elezioni presiede il consiglio comunale. «Sapete che fa? - racconta Rutelli - Si mette d'accordo con qualche consigliere amico suo che parla per ore, fino all'orario stabilito per la chiusura del dibattito, poi dichiara tolta la seduta e manda tutti a casa. Così dà spazio all'ostruzionismo, ma impedisce alla maggioranza di riassorbirlo e di svolgere il proprio lavoro». E' più o meno quello che è successo ieri, quando dalle parole si è passati ai fatti. Il consiglio doveva discutere l'approvazione di alcune delibere sulle varianti a due piani di zona, progetti di edilizia sperimentale pur il valore di alcuni miliardi, i cui finanziamenti scadono tra due giorni. Ma fino alle 16, orario fissato per la chiusura del dibattito, ha parlato solo il missino Pierluigi Fioretti, per ore ed ore. Rutelli e i consiglieri della maggioranza hanno capito il gioco, e pochi minuti prima delle 16 il sindaco ha chiesto la parola; Buontempo ha fatto finire Fioretti, ma poi (ormai le 16 erano state superate) non ha fatto parlare Rutelli, cosi come ha eliminato la discussione di un ordine del giorno per riconvocare un nuovo consiglio corrunale. A quel punto i capigruppo pidiessini e verdi si sono lanciati verso il banco della presidenza, urlando che bisognava discutere ancora, ma Buontempo li ha accolti brandendo la sedia su cui era seduto, lanciandola sulle gambe di Bettini. Si è scatenato il parapiglia, sull'altro fronte, Buontempo lamenta la perdita di una lente degli occhiali, e ha presentato una denuncia di aggressione ai carabinieri. «Mi sono difeso con una sedia - dice lui -, il fatto è che non si ha il tempo di valutare quello che c'è da votare». «Il comportamento di Buontempo è inaccettabile, provocatorio, e ora anche squadristico - denuncia Rutelli davanti ai giornalisti stranieri, che appaiono molto interessati alla vicenda -. Oggi è successo un fatto gravissimo, e non solo per Roma che a causa dell'ostruzionismo di Buontempo ha perso decine di miliardi. In Italia il governo Berlusconi cerca di scrollarsi di dosso l'immagine di chi ha fatto alleanze imbarazzanti, ma nella capitale c'è un presidente del consiglio comunale, che in Parlamento appoggia Berlusconi e non sa dove sta di casa la democrazia. Utilizza il suo ruolo per aizzare io scontro: è un'onta per Roma e per il Paese, uno squilibrato politico assoluto, un prubiema per lo stesso Fini», [gio. bia.] CON HAUTI socco, oggi punta a un nu A lato, il missino Teodoro Buontempo, presidente dell'assemblea comunale in Campidoglio e, sopra, il sindaco Francesco Rutelli ovo «movimento»

Luoghi citati: Italia, Roma