«Bella notizia», ride la satira di Guido Tiberga

«Bella notizia», ride la satira «Bella notizia», ride la satira «Grazie D'Alema, ci farai lavorare molto» siamo fermi alla logica d'apparato del partito comunista di sempre». Per Vauro, il vignettista del manifesto, «la faccia di D'Alema ricorda quella di Ciccio Ingrassia. O per essere gentili le comiche di Buster Keaton. Dirò di più: se avesse un guizzo d'intelligenza si potrebbe persino pensare a Eduardo De Filippo. Peccato che la sua espressione sia piuttosto quella tipica di un maresciallo dei carabinieri...». Meglio Veltroni, allora? «Ma no! Per il mondo della satira l'elezione di D'Alema è un'ottima notizia...». Emilio Giannelli, che ieri sul Corriere della Sera ha dedicato al duello una gustosa vignetta, confessa di avere sbagliato pronostico. ((Aspettavo l'americanino dice - e invece è arrivato il cosacco. Meglio così, ci divertiremo». E via alla prima battuta: «L'unica cosa che sono riusciti a cambiare, nel pds, è il colore dei baffi del segretario...». «D'Alema è il Massimo - gongola da destra Luciano Secchi, direttore di Senza L'ex direttore di «Cuore» Michele Serra Quore -. Però Veltroni era più facile da disegnare: con quegli occhioni bovini e quella pelle cadente. Comunque va bene così: certe uscite del nuovo segretario fanno ridere da sole, senza bisogno del nostro intervento». Non tutti i vignettisti puntano sul ritratto. Altan e Staino, ad esempio affidano la loro satira a personaggi come Cipputi o Bobo. «Lo aspetto al varco - avverte A)tan -. Voglio proprio vedere quali passi falsi farà adesso che deve uscire dalla corazza del numero due. Da gregario non ha regalato spunti particolari, ora che ha vinto la volata, vediamo che cosa combina con la maglia rosa addosso». Sergio Staino avrebbe preferito un altro risultato. «Così non vale - dice -. Uno sogna Veltroni segretario e Deaglio direttore dell'Unità e poi si sveglia e si ritrova col deputato di Gallipoli leader della sinistra. Scompariremo anche da lì. Dopo le tv e la stampa, anche i quadretti delle vignette saranno tutti per il Cavaliere. E la satira è sempre un termometro di buona salute: quando si va forti lì, si va forte anche nel Paese. Sparare su D'Alema sarà come sparare sulla Croce Rossa, troppo facile, persino inutile». Quasi un plebiscito, quindi. Con una sola preoccupazione, quella del saggio (e cattivissimo) Forattini. «Questo D'Alema ha l'aria di essere uno molto cattivo, vendicativo, dalla querela facile. E' il classico comunista che ha fatto carriera per delazione...». Guido Tiberga

Luoghi citati: Gallipoli