Il mal d'Africa di Sacchi di Marco Ansaldo

L'Italia nei panni dell'outsider martedì contro la Nigeria L'Italia nei panni dell'outsider martedì contro la Nigeria Il mal d'Africa di Sacchi meno gol degli azzurri. La spedizione scientifica dell'ammiraglio Matarrese si è incagliata dove le povere piroghe degli africani sono passate suscitando ammirazione. La Nigeria è arrivata per la prima volta ai Mondiali con un carico di entusiasmo e di tensioni. Mancano i soldi per i premi e per le maglie, in compenso abbondano i politici impiccioni che pretendono di fare la squadra. L'allenatore olandese, Westerhof, versione calcistica di Crocodile Dundee o di un trafficante di avorio, ha raccontato che ci sono cinque o sei ministri pronti a scaricarlo e che, se dipendesse da lui, introdurrebbe le pene corporali per i giocatori, svogliati e imprecisi in allenamento. Eppure i nigeriani sembrano più in salute della Nazionale al sangiovese che per oltre due anni è stata meditata e ritoccata dal suo profeta. Naturalmente è possibile (diremmo probabile) che in un confronto diretto gli Arrigonauti impongano le L« NEW YORK ITALIA, sedicesima squadra del mondiale, è attesa da un altro salto nel buio: battere la testa di serie numero 3 che, come sa chiunque conosca il tennis, non è una cosa che rientra nella norma. Se capita, si dice che è una sorpresa. Nigeria e Italia si affronteranno martedì a Boston partendo da questo ranking: gli africani, che hanno vinto a sorpresa in extremis il girone dell'Argentina, preceduti solo da Brasile e Germania dopo la prima fase e l'Italia nei panni dell'outsider. Così siamo ridotti. Nessuna tra le squadre entrate negli ottavi di finale ha fatto meno punti e ha segnato 40702 9771122176003 proprie armi, l'organizzazione di gioco e l'abitudine ai grandi appuntamenti, ma l'entusiasmo con il quale è stato accolto l'accoppiamento a sorpresa, invece che con l'Argentina, è prematuro. Il calcio africano negli ultimi anni ci ha impartito qualche lezione, dal 4-0 dello Zambia alle Olimpiadi di Seul al 4-0 proprio dei nigeriani nei Mondiali Under 17 dell'anno scorso in Giappone. «Il rischio ora è doppio perché l'opinione pubblica accetterebbe una sconfitta contro una formazione di grande nome, ma non capirebbe l'eliminazione con la Nigeria» ha sospirato l'Arrigo che non si fida più dello stellone che l'ha accompagnato molto spesso. Forse l'esclusione di Maradona era un segno del destino: l'Argentina senza il Fenomeno era davvero più pericolosa di un pezzo d'Africa? Marco Ansaldo SERVIZI NELLO SPORT

Persone citate: Dundee, Maradona, Matarrese, Westerhof