San Pietro svela i Rotoli segreti

In Vaticano i papiri del Mar Morto In Vaticano i papiri del Mar Morto San Pietro svela i Rotoli segreti ECITTA' DEL VATICANO E piene relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Stato d'Israele portano un primo risultato tangìbile: la mostra inaugurata ieri in Vaticano sui «Rotoli del Mar Morto», conosciuti anche come manoscritti di Qumran. Per la prima volta vengono esposti in Europa, nell'antico Salone Sistino della Biblioteca Pontificia, dodici frammenti dei rotoli insieme ad ottantotto manufatti provenienti dagli scavi nella zona dove casualmente nel lontano 1947 dei pastori portarono alla luce una serie di grotte al cui interno, accuratamente conservati in antiche anfore, i ricercatori trovarono una serie di rotoli. Erano quanto rimane della biblioteca di una setta ebraica con informazioni preziose sulle più antiche forme di redazione della Bibbia e sul clima politicosociale e religioso dell'epoca di Cristo. La mostra, che dura fino al 15 settembre, è stata divisa in tre parti. La prima, «Il mondo dei rotoli», fornisce un'introduzione generale al periodo cui si riferisce il ritrovamento; la seconda, «La biblioteca di Qumran», si sofferma sui tipi di scritti ritrovati: biblici, apocrifi, pseudoepigrafici e di sette; la terza parte riguarda «I rotoli e la scienza moderna» e analizza l'importanza della scoperta, con le polemiche che l'hanno seguita. E le polemiche sono ancora vivissime nella comunità degli studiosi, sia per quanto riguarda le interpretazioni da dare ad alcune parti dei frammenti, sia per il ritardo con cui si è proce- . v.:-5 «ve---Rotoli de . v.:-5 «ve---*■■■ . v.:-5 «ve--- ■■■ ar Morto duto alla pubblicazione, con le inevitabili gelosie tra scuole. Tanto che due studiosi statunitensi, Robert Eisenman e Michael Wise, in una loro opera edita ora anche in italiano dalla Piemme, non esitano ad accusare di monopolio le principali istituzioni scientifiche, quali Harvard, Oxford e l'Ecole Biblique di Gerusalemme, rivelando anche che nel 1986 il curatore dei manoscritti presso l'Israel Museum rispose alla richiesta di Eisenman di visionare i frammenti con un secco «non li vedrete mai». Il perché di tanta chiusura e di tale mistero si spiega solo in parte con le vicende storiche dei Manoscritti: la loro scoperta va dal 1947 al 1954, in una zona che fino ad oggi ha cambiato mano svariate volte, e così pure i rotoli, finiti parte in mano ai britannici, parte ai giordani e parte agli israeliani. Solo all'inizio degli Anni Novanta è stata completata una gigantesca opera di riproduzione fotografica di tutti i rotoli, per dar modo agli studiosi di poterli consultare. Ma il segreto che i rotoli racchiudono è di quelli più affascinanti: gli studiosi sperano di trovare risposte a dilemmi irrisolti, come chi fossero per davvero gli eremiti di Qumran, il loro rapporto col cristianesimo nascente, spiegare quale fosse l'ambiente sociale e religioso di quell'epoca, con le lotte tra sette diverse. Ma le lacune nei rotoli, la difficoltà oggettiva di ricostruzione, oltre ai ritardi, rendono questo obiettivo ancora arduo. *,. l Mar Morto Sandro Berrettoni

Persone citate: Eisenman, Michael Wise, Robert Eisenman, Sandro Berrettoni, Sistino

Luoghi citati: Europa, Gerusalemme, Israele, Oxford