Julien Green, milanese con nostalgia del paradiso

Julien Green, milanese con nostalgia del paradiso Julien Green, milanese con nostalgia del paradiso Sulle orme di Stendhal, «sogno di diventare italiano dal 1915» tati e della felice concomitanza, l'uscita di Moira, romanzo del 1950, nella traduzione di Giuseppe Ravegnani. In Moira, come nel resto della sua opera ma con più forza che mai, è cruciale il problema del conflitto tra sensi tiranni e spiritualità tormentata. Il libro si conclude con un «dramma spaventoso». Che effetto le fa il romanzo a più di 40 anni di distanza? «Moira è il solo dei miei libri che io abbia letto. Forse per questo mi sembra il più importante. E' nato come una visione, un'immagine fissa, quella che compare nelle prime pagine, una sorta di allucinazione. Poi i personaggi che si sono presentati a me hanno fatto muovere l'immagine iniziale. Alla fine, quando scrivendo ho scoperto che il protagonista commetteva quel tremendo crimine, mi sono molto stupito, non credevo che avesse in lui un tale energumeno. Per me la scrittura è sempre stata così, una sorpresa continua. Oggi certo, per via dell'età, il conflitto tra corpo e anima lo vedo meno drammaticamente. Ma nella vita mi ha fatto soffrire in maniera terribile». colpa è quella che si commette contro la carità, contro l'amore». Ma cóme può fare uno che abbia una sessualità diversa e voglia ugualmente restare all'interno-della Chiesa? «Un Papa recente, forse Paolo VI, ha detto che lo slancio carnale è umanamente irresistibile. Per poterlo vincere bisogna chiedere la forza a Dio. Da soli non ce la si può fare. A me è parso molto razionale questo discorso, elimina la condanna, che è spaventosa». Lei personalmente come ha risolto il problema? «L'ho raccontato nel Journal, non è un'indiscrezione quello che sto per dirle. Nel '58 io ho sentito una voce che mi ha detto: o ora o mai più. Ri¬ Julien Green è cattolico per precisa scelta compiuta all'età di 16 anni, la sua famiglia era protestante. Come reagisce alla condanna dell'omosessualità che il Papa è tornano a pronunciare nei giorni scorsi? «Ho parlato di questo una volta con un missionario francese. E lui mi ha detto che è un problema cui non si può dare risposta. E' un mistero. Non si può essere colpevoli di cose contro cui non si può nulla, imposte dalla nascita. Di chi è la colpa, di chi ci ha messi al mondo? Dell'ereditarietà? No, è troppo complicato. In questo non posso essere d'accordo con il Papa. Per me la sola vera nunciare alla vita sessuale. Mai più sarebbe stato terribile. Ho dovuto scegliere. Ho chiesto la forza a Dio, non ce l'avrei fatta se no. Ma questo vale per me, non so se viene chiesto a tutti». Julien Green ha scritto una saga familiare ambientata nell'America dei suoi genitori, I Paesi lontani (il romanzo in corso è il terzo, conclusivo volume della serie). Ma c'è un Paese lontano più vero degli altri? «E' un Paese che non ha niente a che vedere con le nazionalità, un Paese interiore. Credo che sia il Paradiso. Sì, ho nostalgia del Paradiso». Gabriella Bosc sco

Persone citate: Gabriella Bosc, Giuseppe Ravegnani, Julien Green, Paolo Vi

Luoghi citati: America