Un proclama di Tapie ai francesi di Enrico Benedetto

Dopo Dopo l'arresto oscure minacce: «Andrà sempre peggio per chi non ha capito» Un proclama di Tapie ai francesi Dal tg attacchi ai magistrati e al governo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Mi trattano come un criminale. Blitz all'alba e intercettazioni telefoniche illegali. Dovrebbero ricordarsi che Nixon perse il posto per irregolarità ben minori». E' un Bernard Tapie in versione «miglior difesa l'attacco» quello che ieri sera dominava il tg su «France 2». Difficile togliergli la parola, o azzardare una critica. Vuole prendermi in giro? lancia al presentatore. «Andrà sempre peggio per chi non ha capito» conclude: una minaccia ad avversari politici, governo, magistratura, colpevoli di volerlo incastrare. Non mi avranno, giura Tapie. Anzi, «sono più che mai candidato alla Mairie di Marsiglia». E l'Eliseo? «Mi piacerebbe far diventare Presidente l'uomo nel quale credo». Cioè Jacques Delors, del quale lo show-man parrebbe considerarsi il grande elettore. Ma la doppia incriminazione per «abuso di beni sociali» e «frode fiscale» sul lussuoso panfilo «Phocéa» (25 miliardi)? «Quella barca rimane il mio orgoglio. Presi un relitto. Adesso è magnifica, con un bel tricolore blu-bianco-rosso a onorare la Francia. L'hanno rimessa in sesto gli operai marsigliesi, i migliori del mondo». Dopo la demagogia, lo sciovinismo. Bernard Tapie il giorno dopo. Ha per lui, come sempre, le prime pagine e la polemica più ghiotta. Anzi, non una ma tre. Davvero era necessaria l'irruzione poliziesca al suo domicilio? E intercettarne il telefono da giorni, ben prima che gli levassero l'immunità può considerarsi legittimo? Infine, voleva davvero «scappare»? Cominciamo dalla fine. «E' vero che desideravo andare in Ruanda ma non su mia iniziativa». A suo dire, i ribelli (quelli del Fronte patriottico, ostilissimi alle truppe francesi) desideravano li visitasse per un'opera mediatoria. Incredibile ma vero. Quanto alle registrazioni, il nuovo codice (art. 100) parla chiaro: può esserne obiettivo amche un parlamentare in carica. «Procedura inattaccabile» ribadisce il ministro Charles Pasqua (Interni), contro il quale l'Mrg - partitino di cui Tapie è padrone - voleva sporgere denuncia. Ma Philippe Séguin, il gollista che presiede l'Assemblée Nationale, non la pensa così. E scrive al Guardasigilli che la magistratura dovrebbe avvisarlo prima. Che d'ora in poi lo faccia, dichiara perentorio. Il western mattutino era invece evitabile. Ma Tapie, oltre a essere vittima ne figura tra gli attori. Ha accusato i flic che 10 svegliavano, in termini assai più crudi, di praticare la sodomia e il fascismo. In tv non nega. Però finisce con il proporre una giustificazione: «Hanno sfondato il portone con l'automobile. E anziché farsi annunciare dai domestici, me li ritrovo in camera. Mica sono un infanticida!». Gli immancabili sondaggi diranno fra poche ore se la Francia gli crede o meno. Nell'attesa, il ps annaspa. «Balladur usa Tapie per spaccarci» osservano in rue Solferino. Scordano che 11 socialismo francese sa benissimo dividersi da solo. Tace il neosegretario Henri Emmanuelli. Quando lo elessero, Tapie ironizzò: «Andremo d'accordo, abbiamo entrambi precedenti penali». Enrico Benedetto POLEMICA «Non erano calciatori»

Luoghi citati: Francia, Marsiglia, Parigi, Ruanda