Jazz due americani ai Giardini Reali di F. Mon.

BERTHA HOPE E BOOKER BERTHA HOPE E BOOKER Jazz: due americani ai Giardini Reali OPO i gruppi di Diego Borotti e di Claudio Chiara e di Fulvio Albano, che hanno inaugurato con successo la stagione torinese dei concerti estivi, la serie «Jazz a Palazzo» (organizzata dall'Aics e dal Comune, nei Giardini Reali) propone il 24 alle 21, un duo d'eccezione con la pianista Bertha Hope e il bassista Walter Booker, americani. Bertha Hope suona il pianoforte e compone ma soprattutto è la divulgatrice dell'opera di un pianista e compositore tra i massimi della storia del Bebop, Elmo Hope (scomparso nel '67) che aveva sposato nel 1960. Mister Hope visse una vita sregolata, intensa e breve. Di carattere chiuso e scontroso non otteneva le simpatie dei suoi interlocutori (i critici) che forse per ripicca non gli hanno mai riconosciuto il ruolo (così importante) che ha giocato nella storia del jazz. In poche parole Elmo Hope fu un musicista del livello di un Bud Powell al quale lo accomunava l'amore e il culto per Thelonious Monk che li influenzò entrambi. Con Bertha appare attualmente il bassista Walter Booker che si era fatto una bella reputazione tra gli harbopper suonando con Cannonball Adderley. Oggi Booker fa di solito coppia fìssa con il batterista Jimmy Cobb e insieme danno lezione di swing in tutto il mondo. Ancora americani il 27 con il trio dell'organista Jack McDuff. Contrabassista, poi pianista, McDuff diventa organista negli Anni 50 perché, afferma, «in quell'epoca con l'organo Hammond era più facile avere successo». Infatti forse nessuno come Jimmy Smith era riuscito a ottenere una fama internazionale anche oltre i confini del jazz. E McDuff (dopo qualche lezione impartitagli da Wild Bill Davis) riesce neUo scopo e rivaleggia con il «Genius» Smith. C'è tanto blues nel suo jazz, c'è tutta la negritudine di una generazione che era nata con il Bebop e si inoltrava nell'avventura funky degli Adderley Brothers. Eccellente musicista, grande swingman, McDuff saprà fare spettacolo anche a Torino. Con lui suoneranno il chitarrista Bruce Forman e il batterista Albert Heath che con Billy Higgins e Jimmy Cobb è l'ultimo grande protagonista di una storia irripetibile (gli Anni Cinquanta e Sessanta). Il 29 suoneranno in duo George Cables e Rosario Bonaccorso, pianoforte e contrabbasso. Cables è noto per avere fatto parte del quartetto di Dexter Gordon ed è un pianista di tendenze moderne, moderatamente moderne. Il suo jazz ha la pronuncia della tradizione e non si lascia incantare da facili e comode soluzioni avanguardistiche. Bonaccorso è tra i migliori bassisti italiani. Si prospetta così un altro incontro con la grande musica. Italiani nelle altre serata: un quartetto con Mario Rusca, Giampaolo Casati, Aldo Zunino e Franco Mondani, domani, per un repertorio Mainstream. Ancora Rusca ma con il chitarrista Alessio Menconi (sempre con Zunino e Mondini) giovedì 30 con una serata dedicata al Bebop (e dintorni). L'ingresso è gratuito per tutti i concerti. [f. mon.]

Luoghi citati: Torino