Armoni lo stile compie sessant'anni

Milano, applausi, commozione e canzoni di Jovanotti per la sfilata di uno dei sarti più amati Milano, applausi, commozione e canzoni di Jovanotti per la sfilata di uno dei sarti più amati Armoni, lo stile compie sessantanni Festa in passerella, rilanciando l'uomo in camicia MILANO DAL NOSTRO INVIATO Sfila Armani e non c'è bisogno di fuochi d'artifìcio, gag, forzature. Il pubblico si commuove. Applaude in piedi quando, alla fine, escono tutti i ragazzi. Sono una folla. Indossano T-shirt nere con scritto, in numeri romani, 60 e 20 (età e anni di carriera dello stilista). In mezzo a loro c'è anche lui, Giorgio. Negli occhi la gente ha ancora le immagini di un «do you remember» armaniano: breve video, proiettato al termine della collezione, con i souvenir cari al re della giacca. I primi vestiti, lui da ragazzo, insieme con l'amico e socio scomparso Sergio e Galeotti. Abbracciato a Lauren Hutton, accanto a Cher. Mentre bacia Claudia Cardinale, si complimenta con Sofia Loren, rende omaggio al Papa. Abiti, lavoro, ricordi personali. Tutto si mischia in un liofilizzato veloce della sua vita. Una corsa pazza dove, confessa, non ha mai avuto tempo di fermarsi, di guardare indietro. Sempre avanti, di più. Oltre le mode. Senza mai tradire il suo stile. Da lì riparte tutte le volte. Chi ha detto che per essere moderni bisogna stupire? Dove sta scritto che la tradizione deve per forza somigliare alle tenute dei nostri politici ammuffiti? Ancora una volta Armani dimostra come l'eleganza discreta, dei veri signori - debitamente ritoccata con piccole ma fondamentali rivoluzioni - permetta ai maschi di non tradire la propria identità. «Non c'è bisogno di travestimenti. Il tocco femminile è una trovata di certi redattori che creano gli assemblaggi degli accessori per le pedane. Hanno visto una stranezza addosso a un omosessuale di New York e subito la ripropongono. Ma che creatività c'è nel prendere e ributtare le idee dalla strada?», dice Armani. Lo stilista, nelle linee Emporio e Giorgio Armani, rilancia la camicia che molti hanno abolito. La trasforma in una giacca svuotata. E la rimanda lunga, molle, con la cravatta sfoderata, quasi un foulard, senza che l'insieme perda di compostezza. Un torchon decora il collo di fluide bluse coreane, oppure scollate a V. I beige latitano. Al loro posto tinte scure. I gilet non si contano. Accompagnano gessati dalle forme stravolte, rilassate. I golfini stretti disegnano il torace. Sotto, pantaloni morbidi sorreti da bretelle. Mentre il tempo libero si tinge di bermuda fantasia portati su calzoni lunghi. Un taglio solca il retro dei blazer da sera scoprendo la pelle. Piove, Madonna come piove.... canta Jovanotti e i modelli arrivano in giacca trench, stretta in vita dalla cintura. I costumi da bagno, nascosti da parei, fanno il verso ai vecchi slip Cagi. Le nuove indicazioni per il domani sono una marea. Ma non fanno sobbalzare sulla sedia. Le vedremo in giro la prossima primavera. E' soddisfatto Oscar De La Renta, legatissimo all'Italia. Nasce infatti qui, dall'azienda Hitman, il suo abbigliamento maschile di stampo internazionale. Una carrellata di bei vestiti a quadretti in lane pettinate e crèpe, con revers slanciati. Abbronzato e in perfetta forma De la Renta ieri sera ha invitato amici e clienti a Paderno Dugnano, nella villa dei Bardelli. La moda ha ripreso fiato durante queste giornate milanesi. Finalmente i buyers aprono i cordoni della borsa di fronte ai prodotti made in Italy. Antonio Fusco - marcato a vista dai tedeschi che in lui vedono una gallina dalle uova d'oro - mostra capi dalle tinte sfumate, in cotone misto al cachemire. Le fibre naturali, trattate, fanno la parte del leone. Etro per ottenere un aspetto vissuto, arriva a immergere i tessuti nel cloro. Hanno incuriosito anche i conservatori i camicioni «monastero», lunghi fino ai piedi, mutuati dal mago del clic Fabrizio Ferri, autore del marchio Industria. Mentre Gigli, il minimalista per eccellenza, ha fatto centro con la rivisitazione dello stile hippy, di scena l'altra sera alla Bicocca. Tutto bello, tutto perfetto? L'ultima parola spetta al consumatore. Il successo si misura sul banco vendita. Antonella Ama pane E per la sera la giacca maschile lascia scoperta una striscia di pelle

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