«Su quest'auto vietato il cappelle»

«Su quest'auto vietato il cappelle» Dusseldorf, lo spot sotto accusa: così si discriminano gli anziani «Su quest'auto vietato il cappelle» Polemica in Germania per la pubblicità della Rover DUESSELDORF. Ci sono automobili che, si sa, non si addicono ai signori con il cappello. Non è solo una questione di stile - di vita e di guida. Quella linea aerodinamica piatta, quell'abitacolo basso, non lo contemplane proprio, il borsalino o il panama. Forti di questo pregiudizio, sostanzialmente radicato nelle nostre società, i creativi di un'agenzia pubblicitaria di Dusseldorf, la KMM, hanno impostato la campagna per la Rover 800 su di uno slogan a effetto: «Vietato il cappello. Di serie». Voleva essere una battuta di spirito. E' diventato una maledizione. Il gioco, in effetti, era molto pesante. Gli automobilisti con cappello, nel testo pubblicitario, venivano descritti come «anziani signori tra gli 85 e i 105 anni», che tirano fuori l'auto «in genere la domenica e le altre feste comandate» e con le loro «Limousine strisciano nel traffico a 28 chilometri l'ora». Beffa finale: «E naturalmente hanno in testa il cappello». A scanso di equivoci, c'è anche un cartello stradale di divieto, con una lobbia nera barrata da una striscia rossa. E così il fine germanista che dirige l'agenzia è stato subissato di lettere, fax e telefonate di protesta. Che non si aspettava proprio: pensava di canzonare amabilmente un gruppo marginale, si è trovato contro l'intera nazione. Hannn cominciato a protestare, ovviamente, i fabbricanti di cappelli. Scuse formali sono arrivate dal direttore del marketing Rover: anche lui, ha detto, possiede nel suo guardaroba due borsalini e un panama. Quanto alla Rover 800, si adatta perfettamente a quei «normali abitanti dell'Europa centrale che portano il basco o la celata». Bersaglio della pubblicità, conclude, erano piuttosto i piccoli borghesi in perfetta simbiosi con le loro berlinette, che nel dopoguerra venivano chiamati «automobilisti in cappello e cappotto». Ma la frittata ormai è fatta. La Rover si sta chiedendo spaventata quanti potenziali clienti le costerà un'idea così infelice e come potrà rimediare. Non sarà facile. Ha scritto una modista: «E' incomprensibile che proprio una casa automobilistica cu grandi tradizioni inglesi discrimini la famiglia reale e tutta la nobiltà, che non si mostra in pubblico senza cappello in testa». Un anziano signore: «Volete sgombrare le strade per i giovani che guidano come pazzi: incoscienti», [m. ve.l m Il simbolo dello spot della Rover

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