Più leggero il ticket sui farmaci di Bruno Ghibaudi

Lo sconto vale solo per una confezione. Importo immutato per ricette multiple Lo sconto vale solo per una confezione. Importo immutato per ricette multiple Più leggero il ticket sui farmaci Si pagherà tremila lire ROMA. Il ticket sui farmaci è diventato più leggero. Il decreto sulla sanità approvato ieri dal governo prevede infatti che per le ricette che prescrivono una sola confezione il ticket scenda a 3000 lire, mentre resterà a 5000 lire se le confezioni sono due o più. La nuova norma riguarda sia i farmaci di fascia A che quelli di fascia B. lì decreto stabilisce inoltre nuove norme sulla contabilità delle Usi a partire dal 1° gennaio prossimo, la fornitura gratuita di farmaci di classe C a chi soffre di particolari patologie croniche, l'attenuazione di alcune sanzioni per i farmacisti, indennizzi per chi è stato danneggiato da vaccinazioni o da trasfusioni, il commissariamento degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) con personalità giuridica di diritto pubblico a partire da domani 1° luglio (l'unico Istituto non soggetto a questa norma è il Gasimi di Genova). Dal ticket leggero il governo si aspetta un risparmio considerevole, e il ministro della Sanità Raffaele Costa spiega perché. «I conti sono presto fatti. Ogni anno in Italia vengono spediti 248 milioni di ricette. Di queste, solo il 4 per cento (pari a circa 10 milioni) prevede un farmaco solo: tutte le al- tre ne prescrivono 2 o 3. Da ogni ricetta monofarmaco lo Stato avrà un mancato introito di 2000 lire, per un totale di circa 20 miliardi. Ma sugli altri 238 milioni di ricette, ognuna delle quali comporta per lo Stato un costo medio di 40 mila lire, il risparmio sarà considerevole: circa 100 miliardi. Dedotto il mancato introito, resterà un risparmio netto minimo di almeno 76 miliardi». E' facile immaginare che il consumo dei farmaci subirà una riduzione, con sensibili risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. Tutti contenti, allora? «I farmacisti e i produttori dei medicinali non lo saranno sicuramente. Ma tutti gli altri sì». Come verranno utilizzati questi risparmi? «I 76 miliardi del ticket leggero saranno utilizzati per dare gratuitamente ai cittadini meno abbienti, nei prossimi sei mesi, quei farmaci attualmente in fascia C e che sono indispensabili per la terapia di patologie gravi, croniche e che richiedono medicine piuttosto costose. Non dovrà più accadere che persone con pensione al minimo o con redditi modesti debbano rinunciare a curarsi perché non possono pa¬ gare di tasca loro i farmaci di cui hanno un assoluto bisogno». Con quali regole e garanzie avverrà questa distribuzione? «Per stabilire se un cittadino ha diritto ad avere gratuitamente questi farmaci la Usi dovrà accertare se la terapia farmacologica è assolutamente necessaria, e lo farà secondo i criteri che la Commissione unica del farmaco indicherà entro i prossimi 30 giorni. La spesa complessiva, per questa voce, non potrà però superare i 76 miliardi già indicati». Fino al prossimo 31 dicembre la copertura è garantita. E poi? «Poi troveremo la copertura in altro modo. Dal primo gennaio 1995 molte cose cambieranno e gli sprechi e la cattiva amministrazione dovranno finire. L'anomalia dei bilanci in rosso e ripianati dallo Stato deve finire. Le Usi non potranno più fare debiti e gli amministratori che dovessero farli ne risponderanno in proprio. Lo Stato erogherà 1.495.000 lire per ogni cittadino assegnato ad ogni Usi, e questo costituirà anche il livello massimo di spesa. In cambio le strutture sanitarie dovranno fornire livelli d'assistenza omogenei in tutto il Paese, e cioè senza mortificanti differenze da una regione all'altra». Il decreto prevede sanzioni più leggere per i farmacisti: chi vende un medicinale senza ricetta (ove previsto) non rischierà più la chiusura della farmacia. Circa il prezzo dei medicinali, il decreto conferma quelli in vigore e ribadisce che il Cipe li adeguerà a quelli medi europei. Stabilisce inoltre che l'indennizzo del danno biologico sia cumulabile con ogni altro emolumento a qualsiasi titolo percepito. In caso di morte del danneggiato l'una tantum (50 milioni) potrà essere percepita anche dagli eredi. Bruno Ghibaudi Il ministro della Sanità, Raffaele Costa

Persone citate: Raffaele Costa

Luoghi citati: Genova, Italia, Roma