Baby-stupro di gruppo

Baby-stupro di gruppo Baby-stupro di gruppo Bari, 6 ragazzi abusano di una coetanea BARI. Giuseppe ha 16 anni e un fascicolo alto così al Tribunale per i minori. Furti, estorsioni, rapine. Tre anni fa stupì tutti: riscuoteva il pizzo, era l'emissario dei clan che gestivano il racket delle estorsioni. Da ieri, per la polizia che l'ha arrestato, è anche uno stupratore. Con un suo coetaneo e altri quattro giovani ha violentato una ragazzina quindicenne. Uno di loro l'ha invitata a casa a dormire, le ha offerto una camera tutta per lei rassicurandola: «Non preoccuparti, c'è anche mia madre». Ma di notte, i sei sono entrati in gruppo e per un paio d'ore l'hanno violentata. A Bitonto, dove l'episodio è accaduto, Giuseppe lo conoscono bene. E' un ragazzino terribile con la stoffa del boss e il piglio malavitoso ereditato evidentemente dallo zio, capoclan scomparso qualche anno fa. Il 13 giugno l'ha conosciuto anche Dorotea, poco più che ima ragazzina. Nella piazza del paese, aspettava una sua amica. L'ha attesa invano fino alle 22 resistendo alle lusinghe del gruppo di giovani che l'aveva invitata a fare un giro in macchina. Tra questi, c'era anche il baby boss. A tarda sera, Dorotea sarebbe dovuta tornare a casa, in un Comune vicino. Ma non essendoci più autobus, ha accettato la proposta di uno dei ragazzi, un amico di Giuseppe. Sapeva chi fosse, si fidava. «Stai tranquilla, puoi dormire in una stanza tutta per te. C'è anche mia madre». Dorotea, famiglia modesta, qualche problema di troppo, l'ha seguito anziché trovare un sistema per tornare a casa. E' andata a letto. Di notte, sono entrati in camera i sei. C'era Giuseppe, c'erano altri quattro, c'era il padrone di casa e, di là, la madre, invalida, affetta da turbe psichiche. Forse neppure ha capito che cosa stesse avvenendo. Due ore è durata la violenza. Dorotea è stata immobilizzata, legata al letto con un paio di manette di plastica. L'hanno stuprata a turno più volte. La mattina, è uscita, ha preso l'autobus ed è tornata a casa. Neanche una parola con i genitori. Solo cinque giorni dopo ha raccontato. Il papà ha denunciato tutto alla polizia, l'ha accompagnata in ospedale per farla visitare. Aveva sul corpo lividi e graffi. ls. t.l

Luoghi citati: Bitonto