l'ina travolta da 400 mila azionisti

La richiesta è stata pari a tre volte e mezzo il collocamento. E Piazza Affari torna a respirare La richiesta è stata pari a tre volte e mezzo il collocamento. E Piazza Affari torna a respirare l/lnq travolta da 400 mila azionisti Bruciata in due giorni l'offerta Il tasso all' 11,6% Ad aprile disoccupati in crescita MILANO. Giornata di ripresa per le Borse, di calma per il dollaro, e gran successo per il collocamento Ina. Il biglietto verde ha ieri recuperato qualcosa ma, soprattutto, la speculazione lo ha lasciato tranquillo. La momentanea stabilità della valuta Usa ha consentito ai mercati di riprendere un po' di lena. Nella mattina tutte le borse europee si sono portate al rialzo, e quasi tutte hanno poi chiuso con segni positivi. Francoforte ha guadagnato l'I,5%, Zurigo 1*1,4%, Madrid 1*1,7%, Londra lo 0,3% e Parigi lo 0,74%. Anche Piazza Affari ha proseguito il recupero, benché non sia riuscita a mentenere il ritmo allegro delle prime ore. I toni si sono smorzati, e il listino ha chiuso con il Mibtel in rialzo dell' 1,01% e l'indice Comit in progresso dell'1% a quota 700,97. Il giro d'affari non ha superato che di poco i 500 mi- BRACCIO DI FERRO IH MINIERA ROMA. La vicenda del Sulcis è a una svolta: l'accordo di programma c'è, Berlusconi l'ha firmato già la settimana scorsa, e i posti di lavoro dei minatori dovrebbero essere salvi. Eppure la telenovela assistenzial-sindacale delle miniere di carbone in provincia di Cagliari non è ancora finita, anzi, ieri ha avuto addirittura un'impennata, con tanto di manifestazione a Roma. L'8 giugno scorso, si ricorderà, stanchi di promesse gli operai della Carbosulcis si acquartierarono davanti a Palazzo Chigi. All'improvviso - deus ex machina scese in piazza Berlusconi che bypassando le resistenze dei suoi ministri Gnutti e Pagliarini promise solennemente: «A voi ci penso io, state tranquilli». E così è stato. Poi però un fax galeotto, venerdì scorso, antivigilia elettorale, è arrivato al Consiglio regionale sardo dicendo che il decreto salva-Sulcis era stato inviato alla Cee per un «parere di conformità». Gli operai, digiuni di burocratese, tradussero la formula con un «campa cavallo» e per tutta risposta ieri si sono presentati a Roma in 507 e hanno invaso piazza Colonna davanti a Palazzo Chigi. Sotto il sole mortaretti, fischi, qualche parolaccia in sardo e défilé di deputati, e anche una breve intemperanza: poco prima dell'una una ventina di operai dà l'assalto alle transenne di protezione del palazzo, c'è un alterco con la polizia presto rientrato. «Non ce ne andremo di qua senza che prima sia stato firmato l'accordo di programma» è il mandato. Il sottosegretario Letta e il coordinatore della task force sull'occupazione Borghini ricevono una delegazione sindacale. Il giallo è presto svelato: l'accordo di programma c'è, Berlusconi l'ha firmato il 23 giugno e ora è stato inviato a Bruxelles, come si fa sempre in questi casi assicura Letta - ma il parere Cee non è comunque vincolante, gli operai dunque stiano tranquilli. Chi deve firmare ancora? I sindaci dei tre paesi interessati (Carbonia, Gonnesa e Portoscuso) sono lì e provvedono subito, liardi, segno che gli operatori continuano a mantenere un atteggiamento diffidente, limitandosi al day by day e guardandosi bene dal ricercare e impostare nuove operazioni. Nonostante il momento non felicissimo del mercato, come annunciato l'Ina ha chiuso anticipatamente il collocamento, bruciato in due giorni. Le richieste da parte degli investitori istituzionali italiani ed esteri hanno superato di tre volte e mezzo l'offerta. Per la maggiore delle privatizzazioni di casa nostra, dai risparmiatori italiani sono giunte circa 400 mila richieste, e sono già completi i collocamenti riservati ai dipendenti e agli ex azionisti Assitalia. Dal 6 luglio il titolo Ina sarà quotato al telematico di Milano, al Seaq di Londra e al New York Stock Exchange. Pienamente soddisfatto il Tesoro che, in una nota, sottolinea come «un elevato inte¬ resse nei confronti del collocamento è stato registrato sia nell'ambito della quota riservata agli investitori professionali italiani ed esteri (460 milioni di azioni), sia nell'ambito della tranche destinata agli Stati Uniti (130 milioni di azioni)». Le assegnazioni del numero di azioni Ina a ciascun richiedente, informa il Tesoro, saranno comunicate dalle casse incaricate entro le ore 9 del 6 luglio prossimo. Il pagamento dovrà essere effettuato entro il 13 luglio presso la cassa incaricata dove è stata inoltrata la richiesta. In attesa delle decisioni del G7, il dollaro sembra dunque aver ritrovato un certo equilibrio, anche se resta sotto la soglia di 1,6 contro marco e stenta a mantenersi sopra livello 100 contro yen. Dopo un fixing a 1,5877 a Francoforte, in recupero rispetto a 1'1,5797 di lunedì, è terminato a 1,5811. Contro la moneta giapponese, dopo un fixing a 100,65 (100,35), il dollaro a fine giornata era indicato a 100,05. Secondo fonti bancarie, la speculazione avrebbe scelto di chiudere le posizioni, dopo aver constatato che non esistono al momento altri margini di discesa per la moneta Usa. Stabile la lira, che ha oscillato nei confronti del marco intorno a quota 988-89 per finire a 987. Chiusura in rialzo anche per i titoli di Stato, ma con qualche limatura sul finale. Dopo una partenza euforica, grazie a una immissione di liquidità da parte di Bankitalia a un tasso in discesa, il future ha toccato quota 105, poi ha fatto un po' marcia indietro. A piazza Affari, molti titoli guida hanno continuato a salire. In rialzo dell'1,61% la Fiat, del 3,2% Ifi, in recupero dell'1,74% le Sip, del 2,72% Sirti dell'I,1% Italcable. Valeria Sacchi COSA CE' IN CASSAFORTE ROMA. Continua ad aumentare, anche se ad un ritmo meno intenso, rispetto a qualche mese fa, la percentuale dei senza lavoro in Italia. L'ultima rilevazione trimestrale dell'Istat, che si riferisce al mese di aprile, ha misurato un tasso di disoccupazione pari all'I 1,6% della forza lavoro (era V11,3% a gennaio, in occasione dell'ultima indagine trimestrale) rispetto al 10,5% dell'aprile 1993. Nell'arco di 12 mesi il numero degli occupati è quindi calato di 244.000 unità. La situazione fotografata dall'Istat a fine aprile assume contorni più allarmanti se il tasso di disoccupazione viene corretto con l'aggiunta di quanti nel periodo precedente agli ultimi trenta giorni (fino a 6 mesi prima e oltre 6 mesi dopo se la ricerca è passata tramite uffico di collocamento o concorso pubblico) hanno effettuato azioni di ricerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione «allargato» raggiunge infatti il 15,3% (14,5% in gennaio). L'esercito degli occupati, dopo le ultime robuste limature imposte dalla crisi congiunturale, si è ridotto a meno di 20 milioni (19.908.000) E può essere suddiviso in circa 12,8 milioni di uomini e poco più di 7 milioni di donne. Le persone in cerca di occupazione sono risultate pari a 2 milioni e 611 mila unità e comprendono 1 milione e 5 mila disoccupati in senso stretto (quelli che hanno perso una precedente posto di lavoro), 1 milione e 74 mila persone in cerca di prima occupazione e poco più di mezzo milione di altre persone in cerca di lavoro. Rispetto al gennaio 1994 l'indagine rileva un aumento dell'occupazione pari, nel complesso, a 92 mila unità, per effetto dell'aumento fatto registrare nel settore industriale (+47 mila unità) e del terziario ( + 57 mila), mentre l'agricoltura ha accusato una flessione di 12 mila occupati. Le persone in cerca di lavoro sono aumentate in tre mesi di 87.000 unità. Gli occupati, secondo l'Istat, sono così ripartiti: 1,4 milioni in agricoltura, 6,5 milioni nell'industria e quasi 12 milioni nel terziario e, di costoro, 14,2 milioni sono lavoratori dipendenti e 5,7 autonomi.

Persone citate: Berlusconi, Borghini, Gnutti, Pagliarini, Sulcis, Valeria Sacchi