Si moltiplicano i furti di materiali radioattivi nelle 189 centrali dell'ex Urss

Si moltiplicano i furti di materiali radioattivi nelle 189 centrali dell'ex Urss Si moltiplicano i furti di materiali radioattivi nelle 189 centrali dell'ex Urss questi 151 si trovano in Russia. Il crollo verticale delle strutture statali, dei controlli, della disciplina rende questi centri assolutamente vulnerabili. E l'ordine di grandezza del pericolo è altissimo. Nell'ex Urss si trova a tutt'oggi il 40% delle riserve mondiali di uranio naturale: giacimenti a Krasnoarmeisk (Russia), Cimkent e Shevcenko (Kazakistan), Kirovograd (Ucraina), Uch-Kuduk (Uzbekistan), Taboshar e Adrasman (Tajikistan). Centri di lavorazione primaria del materiale si trovano in Russia, Tajikistan (dov'è in corso una sanguinosa guerra civile), Kazakhstan, Kirghizia e Ucraina. L'arricchimento dell'uranio è prerogativa solo della Russia, a Ekaterinburg (Urali), Tomsk e Krasnojarsk (Siberia). Ma, dopo il collasso dell'Urss, l'intero «ciclo dell'uranio» è andato disperso. Restano le fabbriche, ma i depositi rimangono incustoditi o scarsamente custoditi, la produzione si dirige dove può e dove dettano appetiti giganteschi. Solo in Russia, finora, si è cercato di porre rimedio alla si- Forze anticrimine russe in azione. So tuazione. L'agenzia di intelligence estera, Srv, l'equivalente russa della Cia, ha istituito un dipartimento speciale di vigilanza sulle fughe di materiale strategico. Lo guida il general-maggiore Ghennadij Evstafiev. Altrettanto cerca di fare il ministero dell'Energia Atomica. Ma ci vuole ben altro. La letteratura in materia è allu¬ ontraddizioni» dei precedenti governi italiani

Persone citate: Evstafiev, Shevcenko