Giappone la notte del terrore chimico

Sette morti, 56 in condizioni gravissime, ecatombe di animali: un arresto, forse è il colpevole Sette morti, 56 in condizioni gravissime, ecatombe di animali: un arresto, forse è il colpevole Giappone, la notte del terrore chimico Un gas misterioso fa strage altre occasioni e avrebbe potuto ripetersi ancora: «Gli insetticidi vengono spruzzati senza risparmio in molte case, soprattutto in questi mesi di umidità e piogge. Sappiamo di persone un po' dappertutto in Giappone che hanno sofferto di gravi forme di inappetenza e che sono rimaste prostrate dalle vertigini». Ma la possibilità non convinceva del tutto gli altri ricercatori. E subito l'associazione dei produttori di insetticidi ha presentato tabelle e studi per smentire Uemura: «Non si muore neanche se il composto a base di fosforo lo si beve». Poi, la notizia dell'arresto: il killer aveva finalmente un volto. Gabriele Beccaria IL RACKET DELL'URANIO MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Adesso anche l'America s'inquieta per la potenza della mafia russa. «Non si può escludere la possibilità» che le strutture criminali in Russia «possano disporre dell'arma atomica». E' il direttore della Cia, James Woolsey, che lancia l'allarme parlando davanti alla sottocommissione per la sicurezza internazionale del Congresso. Si intravede la possibilità che materiali radioattivi e componenti della tecnologia nucleare ex sovietica «sfuggano» verso Paesi «sospetti», come l'Iraq, l'Iran, la Corea del Nord, la Libia. «Non abbiamo le prove, per il momento - dice Woolsey - ma siamo molto preoccupati». Con ragione, stando ai dati che si sono venuti accumulando negli ultimi tre anni. In realtà questo è il momento più delicato. Subito dopo il crollo dell'Urss le prime fughe di materiali radioattivi erano più che altro il frutto di singole speculazioni individuali, tentativi di procurarsi valuta forte in grandi quantità e con relativamente poco sforzo. Basti pensare che un chilo di uranio può valere, al mercato nero, da 400 mila a 700 mila dollari. Ma, tra il '92 e il '93 c'è stato un salto qualitativo delle organizzazioni criminali che ormai controllano direttamente tutti i traffici da e per la Russia. Impossibile che questo tipo di affare sia rimasto fuori dal loro controllo. E più che probabile che, attraverso i contatti internazionali, l'«affare nucleare» tenda a confluire nell'alveo terroristico e politico. Le condizioni ci sono tutte. Nel territorio dell'ex Unione Sovietica esistevano 189 centri legati alla produzione, all'arricchimento del combustibile nucleare e alla produzione dell'arma atomica. Di EX JUGOSLAVIA Il ministro critica le «c DUE COREE I soccorritori in tenuta da guerra chimica al lavoro durante la notte

Persone citate: Gabriele Beccaria, James Woolsey, Uemura, Woolsey