La danza tedesca diventa racconto di L. Fe.

San Filippo Serie di film e video al Goethe Institut La danza tedesca diventa racconto Quasi ignorato dalla maggior parte dei libri attuali di storia della danza, il teatro di movimento tedesco dell'epoca compresa tra i due conflitti mondiali ha avuto una singolare importanza sia per la simbiosi che ha saputo creare con le arti figurative e la letteratura - di cui condivideva lo spirito espressionista sia per l'influsso che ha esercitato sulla danza posteriore. Con un'ottima iniziativa, il Goethe Institut programma nella sua biblioteca di piazza San Carlo 206 (tutti i giorni tranne il 2 e il 3 luglio fino a venerdì 8, con proiezioni a partire dalle 18,30) una serie di film e video dedicati alla danza tedesca da Joos alla Bausch. Iniziata ieri con brevi monografie dedicate a Joos, Kreu- tzberg e Schlemmer, la rassegna propone oggi un altro nome mitico, quello di Mary Wigman, la pioniera della danza libera quasi coetanea di Isadora Duncan, creatrice di un linguaggio austero e carismatico. Con un grande balzo di tempo - comunque la danza tedesca ha avuto una storia anche negli Anni 40 e 50 il programma prosegue con filmati dedicati a van Manen e Schwaarz (oggi pomeriggio), a Marcia Haydée (domani), a Neumeier (giovedì e venerdì); per concludersi nei giorni seguenti con un lungo omaggio al teatro danza e alla sua musa Pina Bausch, creatrice del celebre Wuppertal Theater dove la danza, o meglio il movimento, si fonde con l'espressione drammatica, [al. fe.]

Persone citate: Bausch, Goethe, Isadora Duncan, Mary Wigman, Neumeier, Pina Bausch, Schlemmer