«Come sogno Torino»

Dopo Roma e Firenze una nota pubblicità tocca anche il capoluogo piemontese Dopo Roma e Firenze una nota pubblicità tocca anche il capoluogo piemontese «Come sogno Torino» Marco Testa e i suoi spot in tv Da anni, da tanti anni si attende la sistemazione urbanistica della torinese piazza Vittorio, una delle più belle d'Italia e ispiratrice di sensazioni metafisiche nel grande De Chirico. Ora la soluzione è arrivata, o meglio, si attuerà nel prossimo inverno con fiori stupendi che copriranno il selciato e pacifici animali che pascoleranno sul soffice manto erboso. Peccato, però, che sia soltanto un sogno, uno di quelli voluti dal team di Marco Testa che da qualche mese e sino alla fine di questa estate sta arredando in chiave onirica o, se preferite, virtuale alcuni ambienti delle principali città della Penisola. Mucche scodinzolanti e prati gioiosi sugli asfalti che circondano il Colosseo e sulle gloriose pietre di Trinità dei Monti; papaveri e di nuovo prati sui lungarni fiorentini e fra qualche giorno dorati campi di grano sulle calli di Venezia. La Torino dello Studio Testa dovrà attendere l'inverno e, considerando i rigori della stagione, la capitale subalpina sembrerà ai telespettatori ancora più immaginaria. Sì, qui c'entra la tv e in particolare la pubblicità del Mulino Bianco della Balilla. «Per me è stata una grande soddisfazione far arredare le città più iconografiche e turistiche d'Italia dal genio pubblicitario di Alberto Baccari», spiega Marco Testa, figlio dell'ormai mitico Armando fondatore del maggiore impero pubbliciia^o italiano e uno dei più prestigiosi in Europa. Baccari vive a New York e prossimamente verrà a Torino per studiare in loco le euritmie e i disegni architettonici. Aggiunge Testa: «Non sappiamo ancora quale vestito mettere all'austera Torino, ma anche in questo caso sarà truccata a dovere, in modo ironico ma pur sempre avvincente. E c'entreranno, in questa sorta di restyling onirico, la Mole, piazza San Carlo, piazza Vittorio e chissà quale altro luogo ancora. Siamo solo nel campo delle ipotesi e poi io e Baccari vogliamo riservare una sorpresa». Magari un campo di cardi considerando la stagione di uscita dello spot pubblicitario e visto che siamo nella capitale di una regione che ama la bagna caoda? Marco Testa sorride facendo capire che non sarà certamente questa la sorpresa. La pubblicità televisiva del Mulino Bianco sta riscuotendo un grosso successo. «Sì, è vero - puntualizza Testa - e ormai dura da venti anni». E passa ai perché sociologici di questa formula che si sta dimostrando vincente. Quando nacque l'idea di un mulino tutto bianco, negli Anni 70, non era ancora lo Studio Testa a condurre il gioco. L'Italia stava sfuggendo alle paure del terrorismo politico e aveva bisogno di paesaggi rasserenanti. «Nel mulino abitava una fami¬ glia felice anche se non esente da critiche da una parte di opinione pubblica che vedeva lo spot alquanto oleografico», puntualizza Testa. Poi subentrò papà Armando e il sogno, negli Anni 80, si consolidò. Il mulino si trasformò in una splendida villa di campagna che tanti italiani avrebbero voluto possedè- re. E adesso la pubblicità degli Anni 90 per esaltare biscotti e pane croccante ma, come fa notare Marco Testa, «con uno spot senza legami economici, non yuppistico e che va bene per tutti». Un sogno, insomma. Il duo Testa-Baccari lo ha concretizzato con visioni idilliache impiantate su realtà metropolitane. Una sorta di abbraccio cittàcampagna addolcito da una colonna sonora probabilmente musicata da angeli (tanto per continuare a illuderci che è un sogno). E tra poco i cherubini scenderanno su Torino e i telespettatori saranno felici. Edoardo Ballotte Mole e piazza S. Carlo nel restyling onirico del Mulino Bianco Piazza S. Carlo sarà un prato nello spot di Marco Testa? La Mole sarà «rivisitata» in tv come accade ora per il Colosseo