Stranamore, il playboy resta in cella

Stranamore, il playboy resta in cella Accusa di violenza carnale per Angelo, rintracciato l'amico minorenne che lo aiutò a conoscere la ragazza Stranamore, il playboy resta in cella «Era d'accordo». Il giudice non gli crede «La ragazza era d'accordo, non c'è stata violenza carnale». Si difende così Angelo Chiancone, 30 anni, operaio della Pirelli, protagonista di una puntata di «Stranamore», (dove aveva cercato di riconquistare l'ex convivente), ora accusato da Anna, studentessa sedicenne di Settimo, di averla stuprata. Ieri Chiancone è comparso davanti al gip Federica Gallone, che ha emesso nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare per violenza carnale. Il giudice, come già il pm Enrica Gabetta, ha creduto al racconto della ragazza. E Chiancone è stato riportato in carcere alle Vallette. Sulla decisione del gip ha avuto un peso non indifferente il suo fascicolo giudiziario: una condanna per violenza carnale ( 1 anno e 4 mesi), un'altra inchiesta ancora aperta per stupro. «Siamo usciti con la mia auto, io, la ragazza, e Franco, un nostro amico». Inizia così il racconto di Chiancone, che era assistito dall'avvocato Carlo Blengino. I «Io e lui eravamo d'accordo: con i quella ragazza, che tutti in paese conoscevano come una disinibita, volevamo starci tutti e due. E così è andata. Siamo saliti a casa mia, abbiamo chiacchierato un po', poi io sono sceso a comprare qualche birra. E mentre io ero al bar, sopra è successo quello che avevamo previsto». E' un tentativo per ridimensionare l'episodio? Sembra di sì, visto che Anna e Franco su questo punto negano con grande fermezza. Chiancone: «Sono risalito, e ho trovato solo lei. Le ho raccontato dei miei guai, di Stranamore. Poi siamo stati assieme, abbiamo avuto un rapporto, ma era consenziente». Chiancone continua: «Però a un certo punto si è messa a piangere. Non ho ancora capito il perché, forse si era pentita. Siamo scesi in strada, abbiamo incrociato Franco. Lei se ne è andata, io e lui abbiamo continuato la serata insieme». Alle 3 del mattino Chiancone viene fermato dai carabinieri di Settimo. Anna lo ha denunciato. Chiancone viene portato in caserma con l'accusa di violenza carnale. La mattina dopo, i carabinieri rintracciano Franco, e la posizione di Chiancone si aggrava. «Quando Angelo è sceso a comprare le birre - racconta Franco - Anna ed io abbiamo parlato un po', di questo amico così strano, che era andato a Stranamore, che aveva un sacco di guai. Ma abbiamo solo parlato, non siamo stati assieme. Lei ad un certo punto voleva andare a casa, e io le ho detto che non avevo la macchina, quindi solo Angelo poteva portarci. Sono sceso per strada, e Angelo non si trovava. Ho aspettato un po', poi ho deciso di risalire. Li ho incrociati mentre scendevano insieme, Anna e Angelo. Lei era molto arrabbiata, non mi ha nemmeno salutato». Un racconto identico a quello fatto da Anna prima ai carabinieri, poi al magistrato. La ragazza è riuscita a chiarire gli ul¬ timi dubbi che c'erano in questa storia. Su di lei il medico che l'ha visitata non ha trovato segni di violenza. Ma lei ha spiegato: «Quando ho capito che non potevo sfuggirgli e che, anche urlando, non avrei potuto essere aiutata, allora ho subito senza reagire. Non avevo altra scelta». Ma perché non fuggire prima, quando Franco era sceso a cercare Angelo? La ragazza ha risposto: «Non sospettavo niente, non pensavo ad una trappola. E poi Franco mi aveva detto: "non ti muovere, sennò restiamo tutti e tre chiusi fuori, compreso il padrone di casa". E io allora gli ho creduto. In quel momento ero tranquilla». Brunella Giovara Due immagini della puntata di Stranamore del 6 giugno con Angelo Chiancone e il conduttore Castagna