Tocca alla Norvegia andare all'assalto

Al Giants Stadium un altro match incandescente, ravvivato dalle violente accuse di Charlton e Aldridge ai dirigenti della Fifa Al Giants Stadium un altro match incandescente, ravvivato dalle violente accuse di Charlton e Aldridge ai dirigenti della Fifa Tocca alla Norvegia andare all'assalto All'Eire il pari potrebbe bastare, ma non farà troppi calcoli NEW YORK. Se a Washington Italia e Messico daranno vita, si spera, a un incontro ad elevato tasso tecnico, al Giants Stadium di East Rutheford, nel secondo degli incontri thrilling che hanno fatto del girone E uno dei più elettrizzanti di questi Mondiali americani, Eire e Norvegia promettono un match tutto basato sul furore agonistico e la freschezza atletica. Le due squadre hanno in comune una sconfitta dopo l'esordio vincente, ma sia Jack Charlton (il et dell'Eire oggi in tribuna perché squalificato) sia il collega norvegese Egil Olsen sgombrano il campo da possibili tattiche attendiste: nelle dichiarazioni della vigilia, la parola pareggio è un vocabolo sconosciuto. «Non mi è mai piaciuto giocare per dividere la posta» proclama Charlton. «Entreremo in campo per vincere. Le nostre chance di promozione al secon¬ do turno sono del 50%», replica Olsen. In realtà, l'imperativo della vittoria ò più stringente per gli scandinavi, che si trovano nella stessa situazione dell'Italia, ovvero con un gol segnato in meno dei rispettivi avversari. «Lo 0 a 0 - dice il norvegese Bratseth - non basterà a darci la sicurezza di andare avanti. Sarà un match duro sul piano fisico perché gli irlandesi ci assomigliano. Come noi, combattono sino alla fine». Insomma, non ci sarà spazio per i puristi del calcio al Giants Stadium. La battaglia sarà impostata su lunghi rilanci e sul gioco aereo, nel quale sia Eire sia Norvegia eccellono. Olsen ci scherza su: «Vedremo tante palle lunghe da una parte e dall'altra: vi consiglio di assistere alla partita da fuori dello stadio...». Charlton, invece, dovrà adattarsi a dare le direttive dagli spalti: in panchina siederà il suo secondo, Setters, in conti¬ nuo contatto con lui con un walkie-talkie. Il citi irlandese non potrà schierare i difensori di fascia Irwin e Phelan: in allarme Kelly e Staunton, che arretrerebbe aa centrocampo aprendo la strada all'ingresso in campo di McAteer dal primo minuto. In attacco, il veterano Aldridge (autore dell'importantissimo gol della bandiera con il Messico) potrebbe rilevare sin dall'inizio Coyne. Sul fronte opposto, Olsen deve rimpiazzare solo il difensore Haaland, squalificato, con il giovane Halle. Per quanto riguarda i tifosi, inutile dire che gli irlandesi saranno in maggioranza ma questo non rallegra di certo Charlton il quale ancora non ha digerito la squalifica comminatagli dalla Fifa. Anzi, più infuriato che mai, il et dell'Eire, incurante di altre possibili sanzioni, ieri ha nuovamente attaccato i dirigenti che lo hanno condannato a una multa di 15 mila dollari (24 milioni di lire), per comportamento offensivo nel match con il Messico. «Quella multa dovrebbero pagarla loro. Gli uomini della Fifa sono come insetti, non fanno altro che complicare le cose». Intervistato dal «Daily Express» di Londra, Charlton ha definito i Mondiali «una farsa», portando ad esempio l'intransigenza Fifa sulla questione dell'acqua ai giocatori, un tasto sui cui Charlton batte ancora. E pare abbia fatto proseliti, se è vero che Aldridge al quotidiano «Today» ha detto che «la Fifa sta facendo di tutto per buttarci fuori». [c. p.] Per il vecchio Jack «un Mondiale-farsa» Charlton (sin.) è polemico con la Fifa per la squalifica che lo costringerà oggi in tribuna A fianco il norvegese Bratseth che prevede un match «duro» L'ALTRA SFIDA DEL GIRONE