E io rivaluto Signori di Oreste Del Buono
Berlusconi E io rivaluto Signori UNQUE, ci siamo. Ha cominciato anche a fare un tempo orribile da queste parti. A tratti, viscido e sopraffattore come se si fosse invischiati in una giungla. A tratti ribollente e putrido come si fosse sotto una doccia erogante sudore su sudore. Siamo messi alla prova, costretti a sopportare pene analoghe a quelle che soffrono i nostri beniamini nelle lontane Americhe. E' giusto che ci rendiamo conto di quello che costa a Baggio 1 o a Baggio 2 onorare l'impegno che si sono assunti, indossando la maglia azzurra. Il televisivo Villaggiuccio globale chiacchiera di tutto. Ma non mi pare che, sino a ora, si sia parlato esaurientemente di Beppe Signori. Non se n'è parlato perché ha un carattere d'oro e fa tutto quanto gli viene richiesto (e magari un poco di più) perché è bergamasco e i bergamaschi non sono degli scansafatiche. Si appaga di far la trottola, partendo dalle retrovie, lui che è capace di tirare in porta volando e di battere le punizioni senza prender la rincorsa, lui che ha vinto per due campionati di seguito la classifica dei cannonieri, e questo perché al mago di Fusignano interessa vedere l'effetto che fa togliere a un giocatore le prerogative conquistate e maturate in carriera e affibbiargliene delle altre. A casaccio. Prima dell'inizio delle competizioni, si era pensato a Beppe Signori come al possibile eroe del Mondiale 1994 come lo fu Paolo Rossi nel magico Mondiale di Spagna, nel 1982. Un micidiale opportunista pronto a cogliere ogni occasione per trafiggere la porta avversaria. E, invece, l'abbiamo scoperto fatica- j l'abi tore, votato al moto perpetuo per distrarre il nemico. Sino a girare a vuoto, ubriaco di podismo. E' stato elogiato parcamente e lui si è illuminato d'immenso. Eppure, sino a ora, è la maggiore vittima della spedizione italiana. Ma siccome è un angelo, non se ne sente parlare abbastanza negli studi aperti e chiusi, alle tavolate ovali o cubiste, dietro i siparietti e i paraventi, nei commenti più dotti o negli sfoghi più popolareschi dei bordelli o delle gargonnières della tv. Non ricordo di aver sentito di recente neppure un giudizio su di lui da parte dell'Enciclopedico Pistocchi. Ma può darsi che fossi colpevolmente distratto. Lui non può peccare. Mi dispiace di non averci pensato prima. Avremmo potuto costituire un'associazione, un movimento, una consulta per la difesa delle facoltà offensive di Beppe Signori, l'unico vero attaccante della spedizione italiana costretto iniquamente a far l'imitazione di un Lodetti d'antan. Ma, purtroppo, esiste il Wwf che tutela gli animali, ma non esiste un vero ente per la protezione dei calciatori. Anche i grandi calciatori, e Signori è davvero grandissimo, sono indifesi come dilettanti davanti alla prepotenza, alla megalomania, alla superbia degli allenatori, specie di quelli che, da giovani, non sapevano giocare al calcio. Oreste del Buono Mipl r
Persone citate: Baggio, Beppe Signori, Lodetti, Paolo Rossi, Pistocchi
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