Delon smaschera l'amico «007» rapinatore di Enrico Benedetto

Delon smaschera l'amico «007» rapinatore Aveva conosciuto l'imputato sul set di «Borsalino». L'attore: «Quando esce di prigione lo accolgo a casa» Delon smaschera l'amico «007» rapinatore Teste al processo per un «colpo» a Ginevra, non ne conferma l'alibi PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alain Delon in Assise. Non è imputato - un ruolo che pure gli ha già arriso in varie occasioni: le disavventure con la Legge ne punteggiano lo carriera almeno dal '69 - bensì testimone. Ma ieri, a Nantes, i flash erano solo per lui. E l'attore ha ripagato le attese con dichiarazioni non proprio diplomatiche e rispettose verso la Giustizia. «Ho la massima fiducia in Jacques Laffaille. E sono pronto ad accoglierlo nella mia casa quando uscirà di prigione» spiega. Errore giudiziario? Forse neppure Delon lo pensa. In ogni caso, dipingere Laffaille come un galantuomo sarebbe arduo per chiunque. Ex mercenario, deve rispondere di due rapine. E la seconda non è una bazzecola. Il 3 settembre '80 un commando svaligiò la Rolex a Ginevra: bottino, 97 chili d'oro e gioielli per quattro miliardi. Ma Delon - giacca nera, occhiali fumé - fedele alla sua immagine un po' maudite (il duro che viola il codice, mai l'onore) non vuole rinnegare l'amico. S'incontrarono venticinque anni fa sul set di «Borsalino». Laffaille - che per ragioni professionali conosce bene le anni ma non disdegna i cazzotti - faceva il pugile. Si trovarono bene insieme. E quando finì in galera C90) Delon gli spedì un affettuoso messaggio: «Coraggio! Pensiamo a te. Sei un tipo ok». Gli sarebbe piaciuto poterlo scagionare. Eppure compariva in aula quale teste «a carico». Suo malgrado. «Avrei preferito mi citassero i difensori, non l'Accusa» dice. In realtà è successo che Alain Delon ha messo nei guai l'amico. Il quale sosteneva di avere trascorso l'80 lontano dalla Francia, nell'Estremo Oriente che ogni soldato di ventura bazzica. Ma l'attore contraddisse tale versione. «Lo incontrai a fine estate negli studi cinematografici di Boulogne-Billancourt» rivelò. Senza immaginare che stava incastrando Laffaille. Alla sbarra conferma la circostanza - una ritrattazione non avrebbe convinto la giuria ma aggiunge: «Forse mi sbaglio, nessuno è infallibile». 1 suoi legami con Laffaille, comunque, intrigano. Anche se mancano prove decisive, è notorio che il pugile-rapinatore abbia lavoralo porgli «007» transalpini. Missioni top secret, forse inconfessabili. «Lavoro sporco» simile a quello che svolgeva il suo «boss» Bob Denard, militare prezzolato con un'unica, grande passione: i golpe. Enrico Benedetto L'attore francese Alain Delon ha sempre avuto un debole per personaggi che operavano al limite della legge, purché fossero dei «duri»

Persone citate: Alain Delon, Bob Denard, Boulogne, Delon, Jacques Laffaille

Luoghi citati: Estremo Oriente, Francia, Ginevra, Parigi