Mai tartassare gli amici elettori

Mai tartassare gli amici elettori PARTITI E SACRIFICI Mai tartassare gli amici elettori Ivecchi e sciagurati partiti lo chiamavano aulicamente Senso dello Stato e discutevano per intere stagioni su chi, tra loro, l'avesse o non l'avesse, mentre lo Stato se lo mangiavano. L'aveva Moro? L'avevano i democristiani, soprattutto i dorotei, che si comportavano come se de e Stato fossero la stessa cosa? O lo aveva soltanto la sinistra, sia pure altamente consociativa e compromissoria? Il concetto di Senso dello Stato, di per sé un po' evanescente, dava luogo nella prima Repubblica a discussioni furibonde e mai definitive. Poi, da Lumezzane, è sceso a Roma l'onorevole ministro dell'Industria Vito Gnutti, che ha sciolto in un sol colpo, come si dice, il tormentoso nodo gordiano. Reduce da un incontro con i sindacati, ha spiegato ieri in due battute di essere alla ricerca di un «terzo che paghi»: «I sindacati - ha detto - non vogliono che spetti a coloro che rappresentano (il mondo del lavoro dipendente); noi che non siano coloro che ci votano». Guarda un po' che testa lucida il ministro Gnutti: in neanche cento giorni di governo ha scoperto non solo la misteriosa società degli interessi e dei bisogni di martelliana memoria, che tanti dotti fiumi d'inchiostro ha fatto versare nell'ultiI mo decennio, ma ha colto soI prattutto il senso di qualche centinaio di pagine dedicate da Adam Smith alle imposte nell'«Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni», che per lui devono essere una sorta di breviario. «Si deve osservare una volta per tutte - diceva il papà dei liberisti - che ogni imposta che ricada in definitiva su una sola delle tre specie di reddito menzionate (rendita, profitto, salario, ndr) è necessariamente ineguale, in quanto non colpisce le altre due». Acclarato questo, Adam non precisava, forse per l'ovvietà dell'affermazione, che (posto che in natura non esiste il «terzo che paga») equità, disinteresse e bene pubblico vengono comunque prima degli interessi di partito. Concetto un po' ostico, che il ministro Gnutti ha comunque rimosso: per lui, da una parte ci sono i sindacati e gli interessi che legittimamente rappresentano, dall'altra il governo e gli interessi, non della collettività tutt'intera, ma di «coloro che ci votano». Un bell'esempio di democrazia compiuta, che, come sempre, confonde lo Stato con i partiti. Peccato, sembrava un Marcora giovane e non democristiano il leghista Gnutti al ministero dell'Industria e invece, in pochi giorni, strappa dal petto un solo grido: San Giuliano (Ferrara) fallo tacere tu. Alberto Staterà

Persone citate: Adam Smith, Alberto Staterà, Gnutti, Marcora, Moro, Senso, Vito Gnutti

Luoghi citati: Ferrara, Lumezzane, Roma