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Demenziale volo u Los Angeles «Pezzi duri e... mosci» di Mastorakis è meglio di quanto dica il titolo Vicende di due amici e finale alla «Casablanca» piume cinema mmmmmmmm IN un certo senso «Pezzi duri... e mosci» è meglio di quanto il titolo italiano fa presagire. E' un innocuo filmetto con cui Nico Mastorakis, soggettista/sceneggiatore/regista/produttore, tenta di emulare Zucker/Abrahams/Zucker, incontrastati re della risata parodicodemenziale. Si comincia in volo per Los Angeles, su un aereo «più pazzo del mondo», con un'hostess aggressiva (l'immarcescibile Zsa Zsa Gabor, sempre più tirata) e una distratta che indica per sbaglio a una passeggera in cerca della toilette la porta d'uscita. A bordo viaggiano Frank I e Frank II: due amici che vorrebbero conquistarsi un posto al sole a Hollywood e vivono ogni avventura come facesse parte di un ideale copione che stanno imbastendo. Finiti casualmente alla pari di un eroe di Hitchcock nel mirino di un potente narcotrafficante che è assistito da uno stolido pseudo Schwarzenegger, i nostri si travestono da donna come Lemmon e Curtis in «A qualcuno piace caldo», fingendosi truccatrici di un gruppetto di Miss Bellezza sponsorizzate dallo spacciatore. Fra di loro si è infiltrata anche l'affascinante agente dell'Fbi, Misty, e insieme i tre provvedono a risolvere il caso con l'aiuto del Bubba Smith di «Scuola di polizia». Finale stile «Casablanca» con tanto di sosia di Bogart e titoli di coda ridanciani con invito al¬ lo spettatore a non perderseli. A volte la satira sarebbe persino divertente, ma la sgangherata commedia non riesce a trovare un suo ritmo comico e magari era preferibile che Mastorakis rinunciasse a qualcuna delle sue troppe mansioni. Alessandra Levantesi PEZZI DURI... E MOSCI di Nico Mastorakis con Robert Caso Kevin Schon Courtney Gibbs Herb Edelman Produzione americana 1993 Genere commedia Cinema: Nazionale 2 di Torino; Academy Hall di Roma Demenziale volo u Los Angeles