«Calunniati è giunta l'ora della riscossa»

«Calunniati, è giunta l'ora della riscossa» L'opera realizzata in un paese dell'Emilia che ora progetta un «Telefono azzurro» contro le maldicenze «Calunniati, è giunta l'ora della riscossa» Don Mazzi inaugura il monumento alle vittime dei pettegolezzi UN VIZIO NEL MIRINO BERCETO DAL NOSTRO INVIATO «La maldicenza mi fa sorridere. Chi mi fa veramente paura sono quelli che si presentano come i depositari della verità». Così don Antonio Mazzi, il sacerdote diventato famoso con la sua partecipazione a «Domenica in», commenta l'inaugurazione del monumento ((Alle vittime del pettegolezzo e dell'invidia» avvenuta ieri pomeriggio a Berceto, il paese-esperimento sull'Appennino, in provincia di Parma, gemellato con i pellerossa Sioux. Due colonne di pietra antica, una targa d'ottone: più semplice di così il monumento non potrebbe essere, ma per ricordare chi è stato bersaglio di maldicenze, chi ha dovuto soffrire per pettegolezzi, chi è stato ferito dall'invidia degli altri, «non occorrono cose fastose, anzi il lusso sarebbe un controsenso perché niente può ripagare le umilizioni e i torti subiti, le ingiustizie patite da persone come Dreyfus e Tortora», dice Luigi Lucchi, ideatore di questa singolare iniziativa. Novecento abitanti, che ad agosto diventano 15 mila. Il vecchio centro che si snoda lungo la via Romea, intorno al Duomo dell'ottavo secolo. Arrivare a Berceto è come fare un tuffo all'indietro nel tempo: di loro iniziativa gli abitanti hanno riparato ai danni di un'urbanizzazione scriteriata e di un modernismo di ritorno ripristinando le vecchie case e riportandole all'antico splendore. Sparite le insegne luminose, le serrande metalliche, gli infissi in acciaio, sono tornati i preziosi portali in legno massiccio, le imposte scolpite, il selciato al posto dell'asfalto. Sono ricomparse le botteghe degli artigiani, i ristoranti hanno rispolverato le ricette delle nonne. Genuinità della natura e genuinità nei rapporti fra le perso- ne: così è nata l'idea del monumento contro la maldicenza e l'invidia, ma anche di «una specie di telefono azzurro a cui potranno rivolgersi le vittime dei pettegolezzi e delle male lingue, tutti quelli che hanno la vita rovinata dall'invidia altrui». Per inaugudare il monumento è stato invitato don Mazzi, responsabile della comunità Exodus, noto per la sua lotta in favore dei tossicodipendenti e dei malati di Aids, ed è stato presentato il suo ultimo libro «Tacere è peccato», proprio perché, dice il giornalista Gianni Abelli, «anche non parlare è dannoso, il silenzio è colpevole, può nuocere più ancora del pettegolezzo». Ma anche l'informazione non obiettiva, o peggio ancora la disinformazione, sono pericolose: per questo alla cerimonia sono state invitati il prof. Carlo Sartori, direttore editoriale della Nuova Eri e autore del libro «La qualità televisiva», il direttore della Gazzetta di Parma Bruno Rossi e la giornalista Paola Pastacaldi, autori de «L'indirizzo delle fate», un viaggio nell'Italia fantastica. Dall'incontro di questi personaggi è scaturito un interessante dibattito sulla qualità dell'informazione nel nostro Paese, sulle colpe e le responsabilità di giornali e televisioni. Severa l'analisi di Sartori: «Il nostro sistema televisivo è il più lontano dalle esigenze del pubblico». Misurare gli ascolti non è un peccato, «ma il guaio è che in Italia tutti gli ascolti si misurano sulla massa. Per questo le sei reti pubbliche e private fanno lo stesso tipo di programmazione, concentrata sul facile intrattenimento». Per don Mazzi la non informazione è peggiore della disinformazione: «Dobbiamo denunciare con la vita e con la parola una società che sta andando molto lontano dalla verità. E' importante parlare, anche sbagliando, per far conoscere la verità». Prosegue polemico: «Chi c'è oggi dalla parte dei poveri? Il Vaticano? Il governo? A parole tutti, ma io non credo nelle istituzioni, credo nella gente». Don Mazzi teme più il silenzio delle maldicenze, «perché questo è il vero peccato, il resto fa sorridere. La prima maldicenza la troviamo nella Bibbia: la colpa di Adamo ed Eva». E l'ultima? «La creazione del ministero della famiglia». Francesco Pomari Don Mazzi ha partecipato alla cerimonia che ha inaugurato il monumento contro i pettegolezzi

Persone citate: Bruno Rossi, Carlo Sartori, Dreyfus, Gianni Abelli, Luigi Lucchi, Mazzi, Paola Pastacaldi, Sartori, Tortora

Luoghi citati: Berceto, Emilia, Italia