«la tv mi ha teso una trappola»

«Avevo visto quel giovane raccontare i suoi problemi a Stranamore, era gentile, mi sono fidata» «Avevo visto quel giovane raccontare i suoi problemi a Stranamore, era gentile, mi sono fidata» «la tv mi ha teso una trappola» Torino, parla la ragazza violentata . TORINO. Anna è alta, bruna, un bello sguardo, una bella ragazza di 16 anni. Dice: «Mi hanno presa in trappola», si chiude in bagno, farà un'altra doccia. Quella «trappola» si chiama stupro. Venerdì sera Anna è stata violentata in un appartamento di Settimo Torinese, 48 mila abitanti, cintura di Torino. Da uno che in paese tutti conoscono come «quello di Stranamore», ma qualcuno sapeva anche che è stato denunciato altre volte per violenza carnale. E' stato fermato subito, oggi il giudice deciderà se convalidare l'arresto. Uno famoso, ormai. Chiedi in giro, e tutti sanno dirti dove abita, questo Angelo Chiancone, 30 anni, operaio alla Pirelli. Via Italia 58, la via del passeggio di Settimo. Il suo alloggio dà sul cortile, sul campanello c'è il suo nome, e c'è ancora quello della ex convivente. Da Castagna c'era andato neanche un mese fa per riconquistarla: «Penso che chiedere perdono a Maria Grazia, per i piccoli e grandi errori commessi, davanti a 9-10 milioni di spettatori, sia un gesto bello, che deve essere apprezzato». Peccato che Maria Grazia, che ha 19 anni, vive con lui da quando ne aveva tredici e da lui ha avuto una bimba di 2 anni, di Angelo Chiancone non ne voglia più sapere. L'appello in tivù è caduto nel vuoto. La musica è partita: «All you need is love», Maria Grazia però non si è vista. Angelo ha pianto, la voce gli tremava, «Ti voglio un casino di bene, ti aspetto». Fine della trasmissione. Passano 20 giorni, e lui si caccia in un altro guaio: questa violenza, questa Anna che adesso non vorrebbe più uscire di casa. Non erano amici. Lui però aveva notato in paese quella ragazza carina con i capelli lunghi, e aveva chiesto a un amico di fargliela conoscere. Lei sapeva che lui era andato a Stranamore, e a Settimo tutti lo sanno, di quell'incontro «con il famoso Castagna», e si ricordano della troupe «ferma proprio qui, davanti al bar». Titolo su «La Nuova», settimanale locale: «Stranamore a Settimo». Sommario: «Angelo e Maria Grazia faranno pace?». Sul numero seguente, il seguito: «La giovane settimese non si presenta a Stranamore. Finito un grande amore», e lui che dice: «Se lei non torna me ne vado da qui». La loro storia? Una favola. Lei non ha ancora 14 anni, lui 24, si incontrano all'uscita di scuola. «Un giro in moto ed è subito amore. Un amore contrastato dai genitori della ragazza, che li spinge a scappare di casa, per costruire una vita tutta loro, allietata dalla nascita della stupenda figlia». Chiancone ha raccontato la sua storia ad Anna, lei lo ha ascoltato. «Una faccia così buona». E oggi Anna ha solo voglia di nascondersi. Si vergogna, gira per casa in silenzio, scantona, entra in bagno, poi esce, torna in camera. I suoi genitori: «La lasciamo tranquilla, per ora non affrontiamo l'argomento. Poi si vedrà, con calma». La casa è silenziosa, fuori piove, padre e madre seduti attorno al tavolo del tinello con la tovaglia di pizzo, raccontano come ti capita questa tragedia, violentano proprio tua figlia, e tu ti senti morire. Lei: «Era una ragazza allegra. E' tornata qui bianca come un cencio, tremava». Lui: «L'avrei ammazzato, giuro che se l'avessi trovato, quella sera, mi sarei rovinato». Quella sera era venerdì scorso. Anna non aveva voglia di uscire. Ha ricevuto ima telefonata: «Sono Franco, scendi giù, ti faccio conoscere Angelo, quello di Stranamore». Anna risponde: «Ma no, ci vediamo un'altra volta». Seconda telefonata: «E dai, esci, siamo qui sotto casa tua, perché non scendi?». Anna scende, «e io mi sono allarmata», dice la mamma. «Mio marito era fuori, quel Franco sapevo appena chi era, e avevo visto che c'era una macchina con su un uomo. Ho detto a mia figlia: "Non uscire, non sai chi sia quell'altro". Lei mi ha risposto: "Va bene, scendo e gli dico che non ci vado". Invece è tornata assieme a quel Franco, e io gli ho detto: "Guarda, io quasi non ti conosco, eppoi c'è quel tipo in macchina, io non sono tranquilla"». E lui? «Mi ha risposto che era suo fratello, che lo aveva solo accompagnato fin qua. Infatti dalla finestra ho visto quell'auto andarsene. E allora l'ho lasciata andare, Anna, perché i figli più di tanto non si riesce a tenerli». La mamma di Anna ha visto la figha e quel Franco andarsene a piedi. Erano le 20,30, non sapeva che quell'auto, e quel tipo, che era Angelo Chiancone, li stava aspettando due strade più in là. Anna è andata via con loro, «vede, mia figlia è una ragazza senza malizia, ingenua, crede che tutti siano buoni». Sono arrivati in centro paese, qui abita Chiancone, dopo che la sua convivente l'ha piantato. E poi è successo tutto. Anna: «Franco a un certo punto se ne è andato, con una scusa. Io sono rimasta in quella casa sola con An¬ gelo. Sapevo la sua storia, quella di Stranamore, aveva una faccia gentile, invece mi ha aggredita». Lo stupro. E poi lei è riuscita a scappargli dalle mani, è scesa in strada. Erano quasi le 22,30, e lei ha incontrato un gruppo di amici. L'hanno riportata a casa. «Mi hanno suonato alla porta, uno mi ha detto: "Signora, sua figha è stata violentata". Un colpo al cuore, per la mamma di Anna. E' arrivato suo marito, ha caricato la ragazza in macchina: «Portami a casa di quello là». Ma Chiancone non era più in casa, e allora il padre è andato dai carabinieri, la ragazza ha fumato la denuncia, piangeva. Quel Franco è sparito, lo stanno cercando. Poi la visita in ospedale, al Sant'Anna, per accertare quello che è successo. E l'interrogatorio dal magistrato, il sostituto procuratore Enrica Gabetta. E la gente, il paese. Diviso in due, come tutti i paesi. Quelli che dicono: «Mia figlia però non salirebbe mai a casa di uno sconosciuto» e quelli del «L'ha presa in mezzo, come poteva pensare che uno che va a piangere in televisione, con una faccia così, potesse fare quella cosa?» Brunella Giovare L'operaio aveva partecipato al programma nel tentativo di riconquistare l'ex fidanzata «Ha sfruttato la notorietà che aveva conquistato per riuscire a incontrarmi» . ll giudice Gabetta. A destra il pullman di Stranamore a Settimo (foto «La Nuova») e Angelo Chiancone

Luoghi citati: Settimo, Settimo Torinese, Torino