Hebroiy «a sparare fu uno solo» di Aldo Baquis

Hebroiy «a sparare fu uno solo» Hebroiy «a sparare fu uno solo» La commissione d'inchiesta archivia la strage I palestinesi infuriati: è stato un complotto, pubblicheremo le prove ISRAELE TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A quattro mesi dalla strage nella tomba dei patriarchi di Hebron, una commissione ufficiale d'inchiesta israeliana ha stabilito ieri che il colono Baruch Goldstein non si è avvalso di complici per uccidere 29 fedeli islamici e ferirne altri cento, e ha consigliato di separare in futuro in maniera ermetica gli ebrei e i musulmani che si recano a pregare in quel luogo santo. In un rapporto di 338 pagine i cinque membri della commissione - presieduta dal giudice della Corte suprema Meir Shamgar - si sono astenuti dal chiedere procedimenti penali contro i militari che dovevano garantire la sicurezza all'interno della grotta. Non hanno inoltre ritenuto di dover esprimere giudizi sulla politica adottata nei Territori dai successivi governi israeliani, ma si sono limitati a invo¬ care per i soldati e gli agenti di polizia l'emanazione di ordini più chiari per quanto riguarda l'apertura del fuoco. Il governo di Rabin non ha dunque avuto difficoltà ad approvare in pieno un rapporto rivelatosi meno critico verso la classe politica e i vertici militari di quanto non fosse stato presagito durante ottanta ore di udienze, talvolta molto accese. Anche i coloni hanno tirato un sospiro di sollievo. La data della pubblicazione del «Rapporto Shangar» era considerata sfavorevole dai rabbini dei Territori: era infatti il giorno 17 del mese ebraico di Tammuz, anniversario della distruzione delle Tavole della Legge e dello sfondamento delle mura di Gerusalemme ad opera dei babilonesi. Ma i maggiori timori dei coloni non si sono realizzati: anche in futuro avranno accesso alla tomba dei patriarchi, sia pure senza armi. Fra i palestinesi c'è delusione, ma non sorpresa. «Il giudice Shangar - ha notato Nabil Shaath, negoziatore capo dell'Olp - si è astenuto dal rilevare che le radici della strage sono nella politica di colonizzazione dei Territori. Le colonie sono una bomba ad orologeria». A giorni l'Olp pubblicherà un suo rapporto basato sulle testimonianze dei superstiti della strage. Il Rapporto Shangar ha infatti lasciato nell'ombra diversi aspetti che lasciano aperta l'ipotesi di un complotto. Non ha saputo precisare da quale ingresso sia entrato Goldstein, né giustificare la presenza sul pavimento della sala del massacro di un bossolo che non apparteneva al fucile dell'assassino. E' rimasto inoltre senza nome il colono che fu visto entrare nella moschea pochi minuti dopo l'ingresso di Goldstein, che forse portava con sé l'arma del delitto. Aldo Baquis

Persone citate: Baruch Goldstein, Goldstein, Meir Shamgar, Nabil Shaath, Rabin, Tammuz

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Tel Aviv