Ballottaggi risveglio delle opposizioni

Ad Asti i leghisti appoggiano il candidato della sinistra. A Como e a Savona vince il Cavaliere Ballottaggi, risveglio delle opposizioni In Sardegna probabile una maggioranza anti-Forza Italia Ad Asti i leghisti appoggiano il candidato della sinistra. A Como e a Savona vince il Cavaliere ROMA. I partiti di centro sono vivi e vegeti e, alleandosi con la sinistra, vincono dando molti dispiaceri a Berlusconi. Questo sembra essere il messaggio che emerge dalle elezioni amministrative parziali per le quali ieri si è votato col ballottaggio. La confluenza del partito popolare sui candidati progressisti in ballottaggio per la carica di sindaco ha rovesciato molte delle previsioni che si facevano alla vi gilia tra i partiti di governo. Dal clamoroso caso di Asti dove sono soprattutto i leghisti che hanno contribuito al successo del progressista contro il candidato governativo, a Messina, Siracusa, Trapani, Gela. Tutte città dove il candidato di Forza Italia più i suoi alleati era in testa ed è risultato invece sconfitto. Questa tornata elettorale parziale che ha coinvolto più di sei milioni di cittadini dà così una brusca frenata a quella che sembrava la crescita travolgente del partito di Berlusconi. Il quale paga, probabilmente, lo scarso radicamento nelle realtà locali dimostrando che è soprattutto il personaggio Berlusconi ad affascinare gli elettori e se non c'è lui i risultati sono deludenti. E' possibile anche che l'alleanza di maggioranza subisca i primi contraccolpi negativi per le iniziative confuse del governo. Di certo, Berlusconi si trova ora più isolato e sospinto a destra, nel momento in cui i popolari e i pattisti di Segni dimostrano di riuscire a tenere le posizioni di centro. Nella maggior parte dei casi alleandosi al ballottaggio con i progressisti ma, talvolta, anche con Forza Italia e a Catanzaro, riuscendo a vincere in prima persona. A Savona Berlusconi aveva messo in cantiere l'alleanza Forza Italia-Partito popolare (escludendo Alleanza nazionale), il modello che amerebbe riprodurre anche in Parlamento. Lì ha funzionato. Ma ha funzionato in molti più casi anche il suo contrario. Queste elezioni sono state soprattutto un terreno di sperimentazione di alleanze di centrosinistra o sinistra-centro che sono risultate quasi ovunque vincenti, quando si sono realizzate. A Oristano, Siracusa e, caso più emblemativo di tutti, a Rovigo. Nel duello tra il progressista e il candidato di area governativa ha prevalso il progressista con ampio margine grazie al contributo annunciato dei popolari di Rosy Bindi. Il caso è importante perché Formigoni (fautore dell'alleanza con Forza Italia) aveva invece invitato a votare il governativo. L'elettorato popolare non lo ha seguito. Ce n'è abbastanza per rincuorare quei dirigenti della ex de (Jervolino, Mancino, Mattarella, Bindi) che vuol rimanere al centro ma tenendosi pronta ad aprire alleanze con i progressisti. Di sicuro i risultati di ieri condizioneranno a favore dell'ala sinistra l'imminete congresso del pp. Così come dovrebbero influire anche sulle scelte del pds perché dai comuni sale con decisione l'invito al centro e alla sinistra a mettersi d'accordo in funzione anti-Berlusconi. I candidati governativi si sono affermati a Gorizia, Verona (con il deciso aiuto della Lega, Como (contro una lista sponsorizzata da Miglio), Savona (assieme ai popolari), Rieti. Non molto visto che al voto di due domeniche fa il candidati governativi erano in testa in 13 comuni capoluogo su 20. E anche in Sardegna, al voto di ballottaggio per il consiglio regionale, Forza Italia ha subito una nuova delusione. Ora che si dovrà formare il «governo» della regione non riesce a trovare alleati e rimane isolata, mentre sembra probabile una maggioranza di popolari, pattisti di Segni, progressisti (Senza Rifondazione comunista) e sardisti. La posizione della Lega è a doppia faccia. Ad Asti ha fatto vincere a sorpresa il candidato progressista, a Verona quello di Forza Italia. I candidati leghisti hanno vinto in diversi piccoli comuni lombardi in contrapposizione a Forza Italia con l'evidente aiuto dei voti progressisti. «Si è verificata - commenta Luigi Negri della Lega - una clamorosa inversione di tendenza. Il Cavaliere stanotte rifletta». I votanti sono stati circa il venti per cento in meno rispetto a due domeniche fa, segno delle incertezze provocate dai ballottaggiAlberto Rapisarda LA CORSA DEI SINDACI GU ELETTI ALBERTO BOTTI (AN, E ITALIA, CCD) 54,5 MICHELA SIRONI MARIOTTI (USTE CIVICHE AREA GOVERNATIVA] 61,5 PAOLO BELLINI ! (LISTAGOVERNO)45,3 j:: GIUSEPPE NOSENZO (AN, USTA GOVERNO) 44. ì ALBERTO BIANCHINO (PROGR.)56,9 FRANCESCO GERVASIO (F.-ITAIIA, LEGA, PPI) 52,8 ALDO PASTORE (PROGR, RIE PENS. L CIVICA| 47,2 ORISTANO CAGLIARI A LUCCA SI E' VOTATO IERI PER IL PRIMO TURNO. IL BALLOTTAGGIO E' IN PROGRAMMA DOMENICA 10 LUGLIO —— = GIANFRANCO VOLPE I |AN, LEGA, L CMCA) 43 j MATERA ANTONIO CICCHETTI (FORZA ITALIA, AN, LEGA, CCD) 57,4 ROBERTO LORENZETTI (PDS, M. CENTRO, L. CIVICA) 42,6 mmmmmmimmmmmmm MARIANO DELOGU (AN, FORZA ITALIA) 55,6 CARLO CIOTTI (PDS, RIE, VERDI, L. CIVICA) 44,4 | mmmmmmmmmm MARCO PIO MARTINEZ (AN, FORZA ITALIA) 46,5 MARIANO SCARPA . '(PROGR. MISTA CENTRO) 53,5, GABRIELE D'ALI' (POLO LIBERTA') 36,1 MARIO BUSCAINO! USTA CIVICA) 63,9 mmrnmsmgmmà* ANTONIO ALBANO IAREAGOVERNO150.1 MARIO T. MANFREDI (PROGRESSISTI) 61,1 DOMENICO ANDRIULU (FORZA ITALIA, AN, CCD, UDC) 38,9 ANNUNZIATO LACQUANITI (AN, FORZA ITALIA, INDIPENDENTI) 44,9 BENITO GUALTIERI (PPI, USTA CIVICA) 55,1 CLAUDIO FARACI (USTA CIVICA) 49,9 GIORGIO CHENARI (PROGRESSISTI) 59,6 GIUSEPPE MALFITANO (FORZA ITALIA) 40,4 ALFREDO IMME' IPOLOd. LIBERTA') 45,4 MARCO FATUZZO (PROGRESSISTI) 54,6 *mmmmmmmssm ANGELO CARMONA (FORZA ITALIA) 39,9 FRANCO PROVIDENTI [PROGRESSISTI) 60,1