Affoga in una vasca a 4 anni

Affoga in una vasca a 4 anni Affoga in una vasca a 4 anni FOGGIA. Nelle campagne di Stornare, un piccolo centro agricolo a oltre venti chilometri dal capoluogo dauno, un bambino è annegato mentre il fratellino, che ha tentato di salvarlo, è ricoverato in fin di vita. Antonio e Giuseppe Moschitiello, di quattro e nove anni, si sono allontanati dalla casa colonica dei genitori e hanno raggiunto, ad alcune centinaia di metri, una vasca per l'irrigazione. Si sono tuffati per fare il bagno, ma l'acqua era salmastra e non sono riusciti a risalire le ripide pareti della vasca. Alcuni braccianti che lavoravano nella zona hanno sentito le loro urla e sono subito intervenuti. Antonio però era già morto, mentre Giuseppe è stato trasportato in coma profondo all'ospedale. Un incidente analogo accadde dieci anni fa a San Severo: tre fratellini caddero in una vasca per l'irrigazione e morirono assiderati. [a. 1.] tutti i 70 chilometri che separano Siracusa da Acireale, il luogo dove Moschella decise di fuggire da quel treno maledetto lanciandosi dal finestrino e finendo sotto le ruote. Per tutto il processo, la difesa ha tentato l'unica carta a sua disposizione: quella di far «derubricare» il reato da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo. Ciò avrebbe consentito l'immediata scarcerazione dei tre imputati e, in caso di condanna, pene di gran lunga più miti. Ma la corte d'assise di Catania ha preferito condividere la tesi del pubblico ministero Giovanni D'Angelo, anche se ha deciso di diminuire di quattro anni la richiesta di condanna a 14 anni di carcere. I due minorenni verranno invece processati a parte. Quando il presidente Francesco Virardi è entrato nell'aula c'è stato un grande silenzio, a tratti interrotto dal singhiozzare sommesso di Rosa Lorefice, la madre di Moschella che per tutto il processo è stata presente in aula assieme al marito, nonostante le ripetute pressioni e i gravi insulti da parte dei familiari dei tre imputati. Poi, a lettura di sentenza ultimata, si è scatenato il putiferio. Calci alle porte, sedie scaraventate nell'aula, grida e minacce: «Sono sconcertato - ha detto un anziano carabiniere -, mai visto nulla di simile». I parenti dei tre ultras messinesi hanno inveito contro la fa- A fianco il tratto di ferrovia in cui venne trovato il cadavere di Salvatore Moschella a fine gennaio miglia Moschella che già alla prima udienza era stata minacciata. Quel giorno la sorella di Salvatore Moschella, colta da una crisi di nervi, si era scagliata contro di loro, a stento trattenuta. Per tutto il processo i tre imputati sono sempre rimasti in silen- zio, ammanettati e chiusi dentro la gabbia. I loro familiari, invece, hanno seguito il dibattimento tra insulti e invettive, non risparmiando nessuno, giudici compresi. Ieri pomeriggio nel corridoio deserto di Palazzo di giustizia Giuseppe Moschella, ex sindacalista Ai giudici hanno dato diverse giustificazioni: «Stavo pagando la bolletta Sip»; «Mi ero nascosto

Persone citate: Francesco Virardi, Giovanni D'angelo, Giuseppe Moschella, Giuseppe Moschitiello, Lorefice, Moschella, Salvatore Moschella

Luoghi citati: Acireale, Catania, San Severo, Siracusa