«Una pura formalità» di Tornatore

«Una pura formalità» di Tornatore «Una pura formalità» di Tornatore UN colpo di pistola. Un cadavere. In una notte di diluvio, in un luogo di campagna senza nome, la polizia ferma un uomo che si aggira smarrito e ubriaco nella foresta, sospettandolo d'essere l'autore d'un omicidio appena scoperto. La Hnga notte dell'interrogatorio di Gerard Depardieu condotto dal commissario Roman Polanski rivela la personalità dell'uomo, un famosissimo scrittore anche autore di canzoni e di opere teatrali che da sei anni non pubblica più nulla e si è autorecluso, che adesso non ha memoria delle sue azioni più prossime ma ricorda anche troppo bene un passato per cui prova sentimenti di colpa; mette in evidenza contraddizioni, menzogne, verità. Con le luci dell'alba si saprà che l'andamento realistico della vicenda era ingannevole, che ci si trova di fronte a una metafora esistenziale, a una meditazione sulla morte e sul rapporto dell'artista con la sua opera. Depardieu interpreta lo scrittore con facilità routinière, Polanski è davvero bravissimo, il ritmo è intenso, accanito; ma il soggetto, scritto dallo stesso regista in uno stile francese Anni Trenta, è più velleitario e manieristico che emozionante o convincente. UNA PURA FORMALITÀ' di Giuseppe """ornatore con Gerard Depardieu, Roman Polanski, Sergio Rubini; Italia/Francia, 1994 TRIESTE, Cinema Ariston (da domenica) TORINO, Studio Ritz MILANO, Astra BOLOGNA, Giardino, Roma d'Essai FIRENZE, Excelsior ROMA, Quirinetta NAPOLI, Filangieri

Persone citate: Depardieu, Filangieri, Gerard Depardieu, Polanski, Roman Polanski, Sergio Rubini, Tornatore

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Francia, Italia, Milano, Napoli, Roma, Torino, Trieste