«Arezzo Wave» di S. N.

«Arezzo Wave» «Arezzo Wave» Clegg, rock per il nuovo Sud Africa AREZZO. «Ci sono ancora molte cose da cambiare in Sud Africa, bisogna permettere alle nuove energie di venire fuori». E sono queste nuove energie, scaturite all'indomani delle prime elezioni libere sudafricane, che Johnny Clegg ed i Savuka hanno portato l'altra sera sul palco di Arezzo Wave, la rassegna delle nuove tendenze musicali mondiali e della musica emergente italiana. Hanno piazzato un bel colpo gli organizzatori portando Clegg ad Arezzo. Lo zulù bianco è un personaggio entrato, con le sue note, nella storia non soltanto della musica rock, ma anche del costume. Inglese di nascita, ma sudafricano di adozione, Clegg, tramite il suo rock misto ai ritmi del mbaquanga, è da sempre schierato a difesa della causa dei neri sudafricani. «Con la musica si possono e si devono cambiare le cose», aveva detto una volta e adesso che le cose sono cambiate, adesso che in Sud Africa è finita l'apartheid, Clegg continua a cantare «perché - dice - prima di questa grande conquista c'era molta attesa nella gente, ora c'è una calma eccessiva: bisogna evitare il silenzio». Clegg ha anche raccontato della grande emozione provata in occasione del concerto tenuto il 9 maggio scorso a Pretoria per festeggiare la vittoria elettorale di Nelson Mandela. «Non mi sarei mai aspettato tutto questo, è stato un gran giorno per me, c'erano 80 mila persone in piazza». E si dichiara contento, ma non appagato dall'evoluzione democratica in atto nel suo Paese. E allora eccolo sul palco di Arezzo Wave insieme alla sua band, i Savuka, che in dialetto zulù significa «Ci siamo alzati». Suona i brani che lo hanno reso famoso: «Cruel, Crazy, Beautiful World»; «One Man One Vote»; «The Crossing» e, a fine concerto, la celebre «Asimbonanga» dedicata a Nelson Mandela e a tutti coloro che sono morti lottando contro l'apartheid. La musica dello zulù bianco dimostra come sia possibile far convivere armoniosamente culture e tradizioni diverse. Come dice lo stesso Clegg, «se uccidi l'altro uccidi anche te stesso». Arezzo Wave prosegue fino a domenica: stasera suonano Le Loup Garou di Napoli, Six Minute War Madness di Milano e Malavida di Bologna, ospiti i belgi Arno, i danesi Sort Sol e gli inglesi Inspirai Carpets; alle 16, per «I gioielli di Arezzo Wave», Mitili F.L.K, Rosso Maltese e Agricantus. Domani i Lost Weekend di Ferrara, i Luna Mars di Vicenza e i Kanipomisi di Milano, ospiti stranieri gli americani A Subtle Plague, i portoghesi Xutos 8- Pontapes, i francesi Noir Desir, mentre alle 16 per «I gioielli di Arezzo Wave» sono di scena Knock Out, Afterhours e Ritmo Tribale. Si chiude domenica sera con Mario Corradini, Garden House, Hipbone Connection, Sons of Desert, Soon E Me e Frankie Hi Nrg, mentre alle 16 suoneranno gli Al Darawish di Bari, gli Yo Yo Mundi di Acqui e i torinesi Mau Mau. [s. n.]