Bellissimo film su potere e liberazione di 1. T.

Bellissimo film su potere e liberazione Bellissimo film su potere e liberazione ROMA. «In chiave molto Resistenziale», come dice Enrico Ghezzi, Raitre manda in onda stanotte in «Fuori orario» uno dei film più importanti d'una coppia di registi straordinaria, Jean-Marie Straub e Daniele Huillet, 61 anni e 58 anni, francesi legati all'Italia, dove hanno girato otto film e sono vissuti a lungo, tanto da definirsi «cineasti italiani»: «Dalla Nube alla Resistenza», girato nel 1978 in Toscana e in Piemonte, utilizza due testi di Cesare Pavese, «Dialoghi con Leucò» ( 1947) e «La luna e i falò» (1949), per riflettere sul potere, sulla nube rappresentata dal mito d'una fatale gerarchia celeste a cui gli uomini sono soggetti e sulla resistenza dell'uomo al dominio tirannico dei padroni della terra e della dittatura fascista. La prima parte del film, con Olimpia Carlisi nella parte di Nefèle, la Nube, adatta sei dei ventisette «Dialoghi con Leucò», affidati a interpreti contadini, per ricreare con semplicità e chiarezza il mondo del mito, decisivo per la storia dell'uomo. La seconda parte visualizza circa un terzo de «La luna e i falò», la cui lettura è accompagnata da immagini e suoni delle dolci colline piemontesi: dall'America un uomo torna nelle Langhe subito dopo il secondo conflitto mondiale, ascolta da un amico il racconto della guerra, della Resistenza e del rapporto con i partigiani, assiste a un dramma prima di ripartire. La resistenza al mito del più forte ha segnato una sconfitta di quel mito, resta il cammino fino alla liberazione dalle leggi dei padroni. Nel film Olimpia Carlisi interpreta il ruolo di Nefèle inconsueto e affascinante, per rifiuto della violenza lo schermo abbuiato sostituisce le immagini d'orrore, contrastate da immagini di vita, di fatica, di azione quotidiana dell'uomo che lavora. Ha scritto Franco Fortini: «Credo che nel film di Straub si senta che la Resistenza, derisa e odiata in passato da molti, è la resistenza, odiata oggi nello stesso modo e dalle stesse persone, alla democrazia autoritaria, alle tecnocrazie imperiali e alla tolleranza regressiva». [1. t.]

Persone citate: Cesare Pavese, Daniele Huillet, Enrico Ghezzi, Franco Fortini, Marie Straub, Olimpia Carlisi, Straub

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma, Toscana