i ciechi contro Roy Charles «Il suo spot ci ha offesi»

Chiesto il ritiro della pubblicità in cui il musicista non vedente guida un'auto Chiesto il ritiro della pubblicità in cui il musicista non vedente guida un'auto 1 ciechi contro Roy Charles «Il suo spot ci ha offesi» ROMA. «Quella pubblicità ci offende, è di pessimo gusto. Ancora una volta specula sul nostro handicap in modo del tutto arbitrario, per meri fini commerciali». I non vedenti scendono in campo contro Ray Charles e contro lo spot di cui ò «testimonial» per la Gasa automobilistica francese Peugeot, attraverso le parole di Tommaso Daniele, presidente dell'Unione italiana ciechi. Bersaglio dell'indignazione, la nuova pubblicità della Peugeot 306 Cabrio, in cui il musicista Ray Charles (non vedente dall'età di sette anni) guida sorridente la nuova vettura nel bel mezzo di un deserto, sul sottofondo della musica di «Georgia on my mind». E, una volta fermata l'automobile, l'artista pronuncia in inglese la tipica frase utilizzata da chi offre un passaggio agli autostoppisti («Ti posso lasciare da qualche parte?»). «Ma la realtà è molto diversa da quello spot - dice amareggiato il presidente dell'Uic, che ha chiesto alla Peugeot di ritirare il filmato -. I non vedenti non possono e non potranno mai guidare la macchina e una pubblicità del genere non fa altro che renderci ridicoli. Ed è tanto più discutibile in un periodo come questo, in cui si sospetta che i non vedenti siano tutti falsi ciechi. Insomma, si tratta di una speculazione del tutto arbitraria. Ray Charles potrebbe fare per i non vedenti cose più utili e più vere». La Casa francese respinge le critiche: «Non era certo nostra inten- zione offenderli - spiegano dall'ufficio stampa della Peugeot Italia -. Ci dispiace che ci siano rimasti male. Da parte nostra c'è un grandissimo rispetto per i ciechi e per Ray Charles». C'è però chi dissente dalla sortita del presidente dell'Unione ciechi. Come Isaia Renato De Angelis, responsabile della sezione romana dell'Uic: «E' una pubblicità positiva - afferma -. I non vedenti, oggi, sono persone ben integrate nella società: fanno i dirigenti d'azienda, hanno lavori di grande responsabilità. Dunque, perché impedirci di sperare un giorno di guidare? E' giusto cercare di arrivare ad abbattere anche questo limite: molti non vedenti spesso usano l'automobile per piccoli spostamenti, ovviamente avendo sempre vicino l'accompagnatore». E auspica addirittura una «Monza per non vedenti»: «In molti di noi è fortissima la voglia di mettersi al volante di un'automobile - spiega De Angelis -. Io stesso sto studiando una pista aumobilistica per fare una gara per ciechi. Basterebbe un percorso con bordi di gomma e penalizzazioni per chi esce di strada: chi arriva al traguardo avendo totalizzato il minor numero di penalizzazioni, vince. In tal modo sarebbe possibile provare questa esperienza e farci sentire come gli altri. E Ray Charles, con quello spot, conferma che ce la possiamo fare». Paolo Querio Due immagini dallo spot con Ray Charles che ha provocato l'indignata reazione dell'Unione ciechi

Luoghi citati: Georgia, Monza, Roma