PARTNERSHIP FOR PEACE di F. S.
Il Cremlino dice sì alla Nato PARTNERSHIP FOR PEACE Il Cremlino dice sì alla Nato BRUXELLES. «Chi avrebbe potuto immaginare, anche solo pochi anni fa, che dopo 40 anni di aspro confronto, una nuova Russia democratica e la Nato si sarebbero potute unire in un programma di cooperazione?». Warren Christopher, il segretario di Stato americano, ha dato così il tono di una giornata in cui Mosca, dopo mesi di incertezze, ha deciso di aderire all'ambizioso programma politico-militare che, con il nome di «partnership for peace», prevede esercitazioni militari congiunte, scambi di informazioni, apertura di una rappresentanza russa presso l'Alleanza Atlantica e di un ufficio informazioni del¬ la Nato a Mosca, operazioni di pace comuni. Cinquantatré anni dopo l'invasione nazista dell'Urss, il ministro degli Esteri russo Andrej Kozyrev ha firmato i documenti così come hanno fatto i rappresentanti di altri 20 Stati grandi e piccoli di questa nuova Europa, «perché non si ripetano più simili tragici 22 giugno». Ma ha ottenuto dalla Nato un riconoscimento importante, in un documento che lui potrà chiamare «Protocollo», per mettere a tacere l'opposizione nazionalista in Parlamento, e che gli occidentali definiscono più modestamente «summa delle conclusioni delle discussioni». [f. s.]
Persone citate: Andrej Kozyrev, Warren Christopher
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