Pds Bologna guida la rivolta

Siluro dalla federazione: siamo allo sbando, sbagliata la procedura dell'elezione Siluro dalla federazione: siamo allo sbando, sbagliata la procedura dell'elezione Pds, Bologna guida la rivolta D'Alema: Occhetto doveva restare ROMA DALLA REDAZIONE Confida agli amici Achille Occhetto: «Con la mia iniziativa ho contribuito a dare vita ad una grande innovazione democratica: l'allargamento delle consultazioni». Che effettivamente si stanno ampliando a dismisura. Molte federazioni, vanno ormai per conto loro, e a dispetto di quanto ha stabilito il coordinamento del pds, hanno deciso di tenere una sorta di referendum raccogliendo il parere di tutti gli iscritti. E questo non può non rallegrare il segretario dimissionario. Non solo perché appaga il suo senso della democrazia. La consultazione allargata, infatti, può favorire Veltroni. Mentre quella ristretta al solo apparato, di cui si sta occupando un comitato di saggi, per ora dà in vantaggio D'Alema (seguito a ruota dal direttore dell'Unità, e, ad una certa distanza, da Bassolino, Vitali e Rodotà). Ma il segretario uscente può dirsi soddisfatto anche per un altro motivo: la sua lettera di dimissioni, indirizzata alla base del partito, e polemicissima nei confronti della nomenclatura interna, in un certo qual modo ha fatto centro. Non è un caso, dunque, che dall'occhettiana e potentissima Bologna, partano, nel contempo, l'idea di ampliare ulteriormente le consultazioni, e i siluri più insidiosi contro gli attuali organismi dirigenti. Come dimostrano le dichiarazioni del segretario della federa- zione pidiessina del capoluogo emiliano Sergio Sabattini, il quale critica senza mezzi termini la procedura stabilita per l'elezione del nuovo segretario: «E' una scelta dice - sbagliata, presa da un organismo che, stando allo statuto, non esiste. E' un segno di sbando. Non voglio drammatizzare, ma è vero che esiste una crisi di legittimità tra gli organismi dirigenti nazionali. E mi stupisco che Napolitano se ne accorga adesso». Più chiaro di così si muore. E infatti, per dimostrare in quale conto tenga le decisioni del coordinamento, Sabattini annuncia che la consultazione bolognese «sarà molto più larga e creativa di quella richiesta». Su questa scia, del re¬ sto, si muovono anche altre federazioni, come quelle dell'Aquila e di Cagliari. E lo stesso invita a fare nel Lazio il senatore Antonello Falomi, fedelissimo di Occhetto. A Torino, invece, quindici dirigenti pidiessini, capeggiati da Giorgio Ardito, contestano la convocazione del consiglio nazionale. E perciò non si faranno nemmeno consultare. Mentre in periferia succede letteralmente di tutto, a Roma il pds è immerso in un clima che, per stessa ammissione di D'Alema è «surreale». I due candidati fanno mostra di filare d'amore e d'accordo. Si scambiano complimenti davanti ai cronisti che li vedono arrivare insieme a Bologna per una se¬ rie di comizi. E con disappunto dei senatori Cavazzuti e Pasquino, che vorrebbero conoscere le piattaforme programmatiche dell'uno e dell'altro, i due, sulle colonne dei giornali, preferiscono discettare sulle loro figliolette. Veltroni, addirittura, dichiara pubblicamente: «Non sono candidato». Salvo poi raccontare, con una punta di autocompiacimento, in una riunione di redazione dell'Unità, che l'altro ieri sera all'Aquila, è stato accolto al grido di «segretario, segretario». Più scoperto, D'Alema, che almeno ammette di essere in pista e critica il segretario uscente: «Le sue dimissioni - dice - sono state un errore». Assai più interessanti di questo minuetto appaiono le grandi manovre di Occhetto. I cui colonnelli sono stati allertati. Fassino, Petruccioli e Mussi sono impegnati a curare la campagna elettorale di Veltroni. Come? Contattando quanta più gente possibile. E gettando anche un po' di discredito sull'avversario: «Quando si faceva la svolta, D'Alema era ad Ariccia dai comunisti democratici», dice in giro Petruccioli. Mussi, invece, si incarica di cantare ovunque le lodi del direttore dell'Unità. E Fassino ha rinunciato a partecipare al vertice dei partiti socialisti europei di Corfù per tenere la situazione sotto controllo, in attesa che finalmente scenda in pista direttamente Achille Occhetto. SS U\\ : ■'■'.■) ■ ra¬ Massimo D'Alema