Lewis gli occhi del mito sono due uova al burro

Lewis, gli occhi del mito sono due uova al burro Lewis, gli occhi del mito sono due uova al burro il Bulgarelli che avevi in mano e il muro. Fatte le debite proporzioni, si intende. Fatte le debite proporzioni, il figlio del vento scende in pista come se fosse un dio. In maglia rossa e fu- il suo clan del Santa Monica: c'è Leroy Burrel, occhi da Bambi e muscolatura esagerata, c'è Mike Marsh, che sembra Speedy Gonzales, un turbo topo. Ce l'ho proprio davanti, il turbo topo, mentre si sistema i blocchi di partenza con un metro da sarta, limando i millimetri con la serietà di un orologiaio che sistema rotelle e viti. E' il primo frazionista della staffetta 4x100. Brutto a vedersi ma quando si ingoia una ventina di metri, cosi per scherzo, per sciogliersi i muscoli, sembra che la po' spiritati, come uova al burro in un piatto nero, muscoli carenati per alte velocità (ancora un po' più su e le chiappe potrebbero tranquillamente servirgli da poggia testa), gesti calcolati al millimetro come regolati da una coreografia. Gli altri si scaldano: lui volteggia. Si è portato dietro seaux neri. Quando capisco che non sono fuseaux ma gambe pure e semplici capisco che l'atletica non si può guardare dalle tribune e scendo giù, facendo finta di essere un fotografo e finendo ai bordi del campo. E così lo vedo, davvero questa volta, da vicino. Faccia tirata, gli occhi un

Persone citate: Bulgarelli, Leroy Burrel, Mike Marsh, Speedy Gonzales